La concorrenza nei rifiuti fa risparmiare i cittadini
Gli amministratori Coinger: «Il contratto con Econord spa aveva una clausola che ci tutelava e che andava rispettata. Con i siciliani avremmo risparmiato 600 mila euro»

In ballo non ci sono solo i soldi, che sono comunque tanti (18 milioni di euro), ma una storia che dura dal 1965, anno di nascita di Coinger e la faccia dei suoi amministratori. Ora che le acque sono relativamente calme e la spazzatura nei cassonetti, i vertici del consorzio stanno ragionando su tutta la questione. È vero che la Econord spa è tornata temporaneamente in possesso dell’appalto, ma gli avvocati di Coinger stanno studiando la controffensiva. C’è infatti una clausola generale del contratto con il consorzio che recita: «l’impresa è in ogni caso impegnata a garantire anche dopo la scadenza dei termini di cui ai commi 1 del presente articolo, la continuità dei servizi fino all’affidamento del servizio ad altre imprese, previo esperimento delle procedure di evidenza pubblica (ovvero, la gara)».
Insomma, quando due giorni fa è scoppiato il caso, gli amministratori di Coinger erano convinti che la Econord spa rispettasse quella clausola, in attesa che la ditta siciliana predisponesse il tutto per far partire il servizio . Il colosso dei rifiuti, invece, non ci ha pensato due volte e il 27 marzo, a tre giorni dall’entrata in servizio dell’Iseda srl, ha giocato l’asso nella manica: ha licenziato i 27 lavoratori che svolgevano il servizio alla Coinger e che avrebbero dovuto garantire la continuità del servizio, ritenendo di non dover essere obbligati da quella clausola. Le attenzioni si sono così concentrate sulla perdita dei posti di lavoro, elemento importante ma non centrale nella disputa. La questione era invece più complessa perché riguardava la gara d’appalto, vinta da una ditta siciliana con un ribasso interessante ma non sorprendente(3,3 per cento), e quindi l’affermazione del principio di concorrenza tra imprese. «Noi ci sentivamo garantiti da quella clausola – spiega Taricco – ecco perché fino all’ultimo pensavamo che venisse rispettata. Comunque, ora c’è un affidamento temporaneo senza un termine alla Econord. Iseda srl ha 60 giorni per ricorrere al tar ma nel frattempo noi non possiamo lasciare i cittadini con la spazzatura in casa. È stata fatta una scelta di responsabilità, ma in gioco qui c’è la concorrenza».

Questa vicenda però apre una questione che è pregiudiziale rispetto a tutto il resto: il piano provinciale dei rifiuti che ancora non c’è. «Diamo atto a Dario Galli Di muoversi con un certo dinamismo – conclude Taricco – d’altronde è stato un sindaco e quindi conosce i problemi degli amministratori, ma aspettiamo ancora di essere sentiti dall’assessore Marsico sul piano provinciale».
(foto, da destra: Silvano Marchini, Fabrizio Taricco e Paride Magnoni)
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