Miss Kappa, col blog in diretta dal terremoto
Aveva un diario personale on line che ha trasformato in una finestra sulla tendopoli. Con una gara di solidarietà gli amici della rete le hanno procurato in PC e una chiavetta. E, da allora, scrive cosa vede dalla sua "nuova" casa
Aveva un blog di quelli che parlano un po’ di tutto: «vaga dai problemi esistenziali, alla politica, alle facezie, alle pinzellacchere» come ha scritto lei stessa nella presentazione. Ma dal 6 aprile Miss Kappa (http://miskappa.blogspot.com/) è una straordinaria finestra sul terremoto d’Abruzzo.
A riempire di contenuti il blog, fin dove le è possibile, è Anna, che si è ritrovata senza casa e racconta ciò che vede, convinta del valore sociale che un diario visibile da tutti può avere: «Dietro Miss Kappa c’è Anna Pacifica Colasacco, nata a L’Aquila il 22 luglio 1956 e residente, fino al 6 aprile 2009, in via Costa Masciarelli, 8. Non sono anonima e non lo sono mai stata – spiega nel blog ad un anonimo commentatore – Sono disperata, ma lucida. All’anonimo che pontifica rispondo che alla scossa delle ore 23,30 , almeno allora, avrebbero potuto allertare, piuttosto che dire che l’evento si era verificato a Forlì. Tutti noi, obnubilati dal silenzio "tombale" dei media siamo rimasti in casa. E siamo morti. Anche quelli che son rimasti vivi».
Anna ha come base la tendopoli di Monticchio, quella dove stanno convergendo i volontari varesini: «E’ notte e mi trovo al campo di Monticchio Garden – scrive in un post di lunedì 13 – Non sono in tenda. Per stanotte sono terminate. Siamo fortunati, abbiamo salvato la nostra comoda auto. Ci hanno dato coperte, giacconi pesanti, salviettine, una bacinella e l’acqua. Diluvia, ma l’abitacolo è caldo. E sono sulla mia terra. Mio marito è accanto a me. Quello che ho mi basta. Ora la mia mente comincia a funzionare. E’ il momento di organizzarsi. Il campo nel quale mi trovo è efficientissimo e i nuovi volontari sono bravissimi e dotati di grande umanità. A me sembrano di sinistra, ma non voglio fare la solita comunista»
Dopo avere perso tutto, per poter continuare a tenersi in contatto e raccontare ciò che succede ai suoi amici ha fatto appello ai suoi lettori e “amici di blog”: la gara di solidarietà si è conclusa con un pc portatile e il collegamento a chiavetta. «Vi scrivo con il pc che mi avete regalato – spiega il 10 aprile – La connessione è lenta, forse è colpa mia. Ma imparerò. Per ora ringrazio tutti voi con il cuore in mano. Mi avete fatta felice. Mi avete regalato un po’ di luce in questo buio».
Così torna la voglia di fare ironia anche in una situazioenc così precaria: «Eccomi, amici. E’ la vostra campeggiatrice che vi parla – spiega sabato 11 – Carina come esperienza, ti fa tornare giovane. Divertente vivere fra le macerie. Da’ quel tocco di originalità. E poi ogni tanto, spesso, si balla. Senza muovere le gambe. Non fai neanche fatica. E poi non hai neanche l’incubo di pensare che, finito il campeggio, dovrai tornare alla routine casalinga. Niente letti da rifare, lavatrici da avviare, piatti da lavare. Nessun pensiero. Abbiamo eliminato il problema alla radice. Radice compresa. Ovviamente l’ottimismo nasce dalla consapevolezza che la vacanza in campeggio sarà molto lunga. Lunghissima».
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