Mistero per il concerto dell’orgoglio fascista
Previsto per oggi il raduno neofascista propagandato su internet. Segreto il luogo, si parla del Museo del Tessile
“Brigate nere, avanguardia di morte, siamo il vessillo di lotta e di onore, nessuna resa, nessuna pietà” cantano i Malnatt, uno dei gruppi guida della scena alternativa nera. Sabato saranno forse protagonisti della festa skin che va in scena a Busto. L’evento è propagandato su internet, attraverso i canali della militanza neofascista e neonazista, i siti dedicati alla musica dell’orgoglio nero. Il luogo però rimane segreto, quasi come un controrave-party con l’ideologia al posto della droga: il volantino segnala il ritrovo appena fuori dall’uscita autostradale, al “primo benzinaio lungo la strada per il centro”. Dove sarà l’area del concerto? Nessun mistero invece sulle band ospiti: ai già citati Malnatt si aggiungono i bustocchi Koma Etilico. I Garrota, quattro giovani “teste rasate” varesine, rappresentano l’anima più antisistema e ribelle: sulla copertina del loro Cd spicca un minaccioso tirapugni, nelle loro canzoni se la prendono anche con la polizia, “cancro nelle vie della città”.
L’organizzatore è la Skinhouse di Milano, casa di produzione e promotore di eventi: la locandina riporta anche il simbolo di Busto affiancato da due fasci littori. L’appuntamento per sabato 18 non è forse casuale, ad una settimana esatta dalle celebrazioni del 25 aprile e a poche settimane dal convegno milanese di Forza Nuova che ha suscitato ampio dibattito ha il sapore di una rivendicazione territoriale. Ma se Roberto Fiore e camerati hanno fatto di tutto per evitare l’ostentazione di simboli e atteggiamenti esplicitamente legati al fascismo, qui il messaggio politico è esplicito, tanto quanto le minacciose intenzioni: “Pronti a vendicare le offese che abbiamo subito” cantano i Malnat, il gruppo più legato alla memoria e alle radici fasciste. Metal lugubre e parole di fuoco: “Il fascio e’ simbolo di tanti eroi/brigate nere dei san pretori/ contro i nemici di dentro e di fuori/ e quando scende la notte in citta’/la nostra rabbia, esploderà”.
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