Notte di scosse tra le tendopoli d’Abruzzo
Il bilancio ufficiale parla di 179 morti; si cercano ancora 34 dispersi. La terra ha tremato ancora in molte occasioni; alle 2 è una ragazza è stata liberata dalle macerie. Sul posto oltre 5000 soccorritori coordinati dalla Protezione Civile
È trascorsa sotto le tende allestite dalla Protezione Civile la prima notte dopo il sisma per chi ha scelto, o è stato costretto, di rimanere a L’Aquila e nelle zone circostanti.
Una notte ancora segnata dalle scosse di assestamento che seguono ogni terremoto e che si sono ripetute lungo tutte le ore di buio. Sono state decine, con un picco alla 1,15 quando la terra ha tremato con un’intensità calcolata in 4,8 di magnitudo. Non sono state quindi ore facili quelle trascorse nelle tendopoli o nelle automobili, anche se per fortuna non ha piovuto come avvenuto invece ieri.
Poco dopo però, è arrivata una bella notizia: i soccorritori – speleologi del Soccorso Alpino – sono riusciti a estrarre viva dalle macerie una giovane di 24 anni, Marta; la ragazza era stata individuata e soccorsa da alcune ore ma una trave impediva di liberarla. E sono un centinaio in tutto le persone salvate dopo essere rimaste intrappolate sotto i calcinacci.
Nel frattempo le autorità stanno aggiornando il tragico bilancio di morti e dispersi. Sono 179 le vittime accertate mentre si parla di circa 1.500 feriti ma si cercano ancora 34 persone. Sempre secondo la Protezione Civile sono invece stimati in 17mila gli sfollati, oltre la metà dei quali residente a L’Aquila città.
Si susseguono nel frattempo gli arrivi delle colonne di soccorritori; al quartier generale della Protezione Civile ci sono oltre 5.000 operatori che comprendono il personale di Soccorso Alpino e Croce Rossa; circa 1.300 i militari già attivi anche se il numero è destinato a salire nelle prossime ore.
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