Operazione Rewind, i camionisti confessano
Per uno di loro la posizione si alleggerisce mentre gli altri confermano le accuse della Procura: annotavano i conferimenti e i ritiri illeciti su pizzini che poi finivano in un quaderno gestito dai Balestrucci, in cambio ottenevano benefit
Sono state ascoltate oggi al tribunale di Busto Arsizio quattro delle persone arrestate ieri mattina, martedì 31 marzo, su mandato della procura di Busto, nell’ambito dell’operazione “Rewind” che ha condotto all’arresto tra gli altri di Mario Chiesa, l’inquisito numero uno della tangentopoli milanese. Chiesa sarà sentito venerdì mattina, sempre presso il tribunale.
I quattro ascoltati oggi negli uffici del tribunale di Busto Arsizio dal Gip Donatella Banci e dal Pm Luca Gaglio hanno ammesso gran parte degli illeciti contestati. Per uno di loro la posizione si è di molto alleggerita ed è stato scarcerato, anche se al corrente del sistema. Gli altri tre hanno confessato e hanno chiamato in causa sia i fratelli Balestrucci, titolari de "La Solarese", e in particolare Mirella Balestrucci alla quale venivano consegnati i pizzini ogni mese da parte dei camionisti che annotavano in un quaderno i conferimenti e i ritiri illeciti e le differenze che venivano pagate agli autisti sotto forma di benefit (buoni pasto e altri sistemi di pagamento che facevano lievitare lo stipendio da 1400 euro a 5 mila). Anche il camionista scarcerato era al corrente del sistema vigente che, come dicono le date dei pizzini, è continuato almeno fino alla fine di febbraio 2009; quelli relativi a marzo, invece, sono probabilmente finiti nel materiale sequestrato dai Carabinieri e ancora da vagliare.
Anche la figura di Mario Chiesa appare in questi primi interrogatori e viene definito il vertice che "procurava i lavori" . Era lui, infatti, tramite la Servizi Ecologici Milano, ad ottenere gli appalti nei comuni del milanese e del pavese (Rho e Voghera, ad esempio) per il ritiro e lo smaltimento dei rifiuti. Questi appalti venivano ottenuti tramite amicizie ed entrature del noto faccendiere con ilmondo della politica e dell’imprenditoria. Per Mario Chiesa, infatti, si configura un nuovo capo d’accusa, la turbativa d’asta in quanto almeno in un caso era riuscito ad ottenere l’annullamento di una gara d’appalto vinta da altri. L’indagine Rewind aveva preso le mosse dall’operazione Grisù che portò a 19 arresti e 40 indagati per lo smaltimento dei rifiuti di Accam nel 2005, e che ha visto negli ultimi giorni il definitivo proscioglimento per il sindaco di Gallarate Nicola Mucci e il presidente di Amsc Nino Caianiello, all’epoca indagati a loro volta per turbativa d’asta ma quasi subito usciti dall’inchiesta.
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