Sì al Pedibus: meno auto in giro e più sicurezza per i bambini

Il Pedibus fa discutere. Ed è un bene, visto che su un punto tutti sembrano d’accordo: il “gioco” di andare a scuola a piedi è una buona pratica da sostenere. E da rilanciare laddove non ha avuto successo

Il Pedibus fa discutere. Ed è un bene, visto che su un punto tutti sembrano d’accordo: il “gioco” di andare a scuola a piedi è una buona pratica da sostenere. E da rilanciare laddove non ha avuto successo.
 
Lo spunto è venuto da un lettore che ha scoperto l’esistenza del Pedibus, rimanendone colpito in positivo, tranne che per un particolare: i bambini legati ad una corda come se fossero condotti in giro in catene. «Non è una catena, ma una cordata» ha risposto, con una immagine alpinistico-sportiva, un altro lettore, Samuele Cattaneo, uno dei promotori del Pedibus nelle scuole del Primo Circolo didattico di Gallarate. Lo spunto ha riportato in vista il progetto, che esiste in vari Comuni del nostro territorio e che ha saputo coinvolgere molte famiglie. Anche se un’altra lettrice si lamenta del fatto che non in tutti i comuni l’esperimento abbia funzionato, forse per scarso impegno dell’istituzione comunale, forse per mancanza di adulti impegnati nel guidare i bimbi.
 
Cordata o catena, su un punto i lettori sono d’accordo: il Pedibus ha un valore educativo, abituando pian piano i più piccoli a muoversi per strada in sicurezza, e aiuta a diminuire il traffico delle automobili, riducendo inquinamento e rischi davanti alle scuole. Il traffico intorno alle scuole di ogni ordine e grado è diffuso ovunque e Gallarate non fa eccezione: non solo code di auto, ma anche parcheggi al limite dell’impossibile, in terza fila o in curva. I “nonni in pettorina” vigilano sugli attraversamenti, ma non è mancato qualche incidente che ha coinvoltogli alunni, come a Madonna in Campagna pochi mesi fa. Ecco allora che il Pedibus porta il suo contributo: meno automobili in circolazione, più bambini a piedi che si muovono guidati dagli adulti. A Gallarate l’esperimento delle scuole del centro ha avuto grande successo e ha fatto da apripista per nuove iniziative in altre scuole cittadine.
 
Il Pedibus delle scuole primarie Dante Alighieri conta sei “linee”, ognuna contrassegnata da un colore e con degli adulti responsabili, un “conducente” a guidare la fila e un “controllore” a tener d’occhio la coda. «Alle Dante Alighieri sono una cinquantina gli accompagnatori» spiega Samuele Cattaneo, promotore dell’iniziativa. E anche a Madonna in Campagna il contributo attivo dei genitori sarà fondamentale per far partire l’iniziativa: «Una mamma dell’associazione genitori sta organizzando una nuova sperimentazione: i genitori sono desiderosi di ripartire dopo l’esperienza dello scorso anno». Era il periodo di Halloween e le tre linee avevano avuto nomi scherzosi legati alle streghe, ai fantasmi, ai pipistrelli. I nomi rimarranno anche a maggio, quando ripartirà la sperimentazione, nel frattempo estesa anche a Cajello e Moriggia.
«Non esiste un modello di Pedibus perfetto – continua Cattaneo-, ogni realtà deve cercare la sua via. Una cosa è certa: ha avuto successo laddove i tre vertici del "triangolo" (genitori, scuola, Comune) avevano un impegno equivalente e tutti erano coinvolti nel progetto». A Gallarate sembra funzionare. Ed è un progetto quasi a costo zero, se confrontato agli investimenti fatti per strade e parcheggi: «Da parte del Comune, nel nostro caso, sono arrivati pochi soldi, ma un forte supporto, fondamentale, da parte dell’assessore Carabelli e dei funzionari». Importante poi l’attezione della polizia locale, impegnata nella "scorta" al colorato serpentone di bimbi. Gioco di squadra, dunque. «Ma ci deve sempre essere un nocciolo duro di genitori che sostengono». Diventare “conducenti” e “controllori” richiede fedeltà all’impegno, ma non tanto tempo: le istruzioni per i genitori interessati sono sul blog del Pedibus.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Aprile 2009
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