Stop all’elicottero del Presidente firmato AgustaWestland

Lo ha fatto sapere il ministro della Difesa USA, specificando che comunque «C'è bisogno di un nuovo elicottero presidenziale». Ipotizzata una nuova gara d'appalto

Dopo tanti annunci nell’era Bush, con la crisi e l’amministrazione Obama da Washintgon è arrivato uno stop al progetto dell’elicottero presidenziale, realizzato da una joint venture tra AugustaWestland, Bell e Lookheed.
Lo ha annunciato il ministro della Difesa statunitense, Robert Gates, durante la conferenza stampa di presentazione del bilancio 2010 della Difesa Usa. Più precisamente, Gates ha detto: «C’è bisogno di un nuovo elicottero presidenziale, su questo non ci sono dubbi», ma ha sottolineato che i costi dell’attuale progetto erano diventati insostenibili. Il ministro ha così spiegato che verranno rivisti i requisiti, in collaborazione con la Casa Bianca, per decidere quale strada seguire. Tra le altre, Gates ha anche ipotizzato la possibilità di una nuova gara d’appalto.

Finmeccanica, capogruppo di AgustaWestland ha però ribadito che “si tratta solamente di un primo passo di un processo di budget particolarmente complesso e conferma che non ci saranno impatti per il Gruppo dal punto di vista economico-finanziario”. In particolare, non cambierà il bilancio appena redatto dall’azienda quotata in borsa, visto che la parte di cui parla il ministro della Difesa “non era stato incluso nell’attuale Budget di Finmeccanica e nei piani pluriennali che sono stati redatti ipotizzando l’assenza di questo contratto. Non vi sono quindi variazioni delle guidance economico-finanziarie comunicate al mercato”.

Il primo contratto USA era stato acquisito nel gennaio del 2005 al valore di circa 3,7 miliardi di dollari,  di cui circa 1 miliardo come quota di competenza di Finmeccanica attraverso la sua controllata AgustaWestland, che ha sede a Cascina Costa di Samarate. "Questo contratto prevede lo sviluppo di 9 elicotteri, 8 dei quali già consegnati ed ha validità fino al 2011 – spiega la nota Finmeccanica –  E il Congresso ha già autorizzato la copertura finanziaria per l’Increment. L’eventuale cancellazione del programma darebbe diritto all’incasso da parte di Finmeccanica di penali tali da compensare l’annullamento del contratto attualmente in corso”.

Finmeccanica precisa inoltre che “L’ipotesi di cancellazione del programma si ritiene non sia in alcun modo legata alle caratteristiche tecniche della macchina,la cui eccellenza in termini di prestazioni non è mai stata in discussione, né al costo della stessa, assolutamente competitivo. Possono viceversa aver influito gli incrementi derivati dalle richieste relative ai particolarissimi sistemi ed equipaggiamenti di bordo richiesti dal cliente”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Aprile 2009
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