Anche l’Austria festeggia Garibaldi e la battaglia di Varese
Il console generale austriaco ha scritto al Comitato 26 maggio 1859. Luigi Barion non stempera le polemiche per l'atteggiamento avuto dalla Lega Nord, per molto tempo contraria alle celebrazioni dell'evento storico. Adesioni da Ciampi, La Russa, Formigoni e Farioli. Al corteo sarà presente il vicesindaco Giorgio De Wolf

Barion ha mostrato i suoi assi nella manica per far sentire con più forza la mancanza della Lega. Sul tavolo ha sistemato le lettere di adesione all’anniversario, tra cui spiccano quelle dell’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, del ministro della Difesa Ignazio La Russa e del governatore Roberto Formigoni. Ma più delle altre, risaltano le aquile stampigliate sulla carta da lettera del console generale d’Austria, Teresa Indjein Untersteiner. Il console si è infatti premurato di scrivere al “Comitato 26 maggio 1859” una lettera che inizia così: «Ci riuniamo per ricordare la storia, ormai considerata come storia comune europea…».
«Persino gli sconfitti hanno riconosciuto l’importanza dell’evento» ha aggiunto Ambrogio Vaghi.
I preparativi per il corteo storico del 26 maggio sono ormai agli sgoccioli. Da Roma arriverà, scortata da un capitano di vascello, la bandiera della guardia d’onore del Pantheon e al corteo storico saranno presenti prefetto e questore, Anita Garibaldi (pronipote dell’”Eroe dei due mondi”), il sindaco di Busto Arsizio, Gigi Farioli, quello di San Fermo della Battaglia, 40 gonfaloni tra cui quello della Provincia, mentre tre ufficiali dell’Unuci in tenuta da garibaldini spareranno una salva di fucile in onore dei caduti in battaglia. Allo storico Robertino Ghiringhelli il compito di tenere il discorso, con le note delle bande musicali di Castiglione Olona ( in tenuta garibaldina) e di Velate.
«Alcuni nostri volontari tra cui Angelo Monti, Vincenzo Bifulco e Franco Prevosti– ha continuato Barion – stanno allestendo la mostra didattica a Villa Litta. Tutti i pezzi, tra cui molte lettere autografe di Garibaldi, arrivano dai privati. Mentre nei magazzini dei musei civici moltissimi pezzi importanti della storia garibaldina ammuffiscono. Noi li abbiamo chiesti, ma ci hanno chiesto delle cose impossibili per un comitato spontaneo e così alla fine ci abbiamo rinunciato. Per non parlare delle affissioni, il patrocinio del comune non ci ha evitato una spesa di 500 euro».
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