Bresciani: “28 nuovi posti letto. Così daremo “ossigeno” al Circolo”

Decisa in Regione la ricetta per risolvere i problemi del pronto soccorso varesino. L'assessore alla Sanità: "L’ospedale di Varese è come una Ferrari che va messa a punto ogni volta per ottenere la pole position"

«L’ospedale di Varese è come una Ferrari che va messa a punto ogni volta per ottenere la pole position». L’assessore regione alla sanità Luciano Bresciani commenta così i “difetti” strutturali e organizzativi che hanno portato più volte il pronto soccorso a collassare. (nella foto, il pronto soccorso di Varese)



Dopo una riunione svoltasi al Pirellone con i vertici dell’azienda ospedaliera varesina, dove sono stati studiati i flussi e i processi organizzativi, l’assessore ha deciso di mettere sul tavolo cinque milioni di euro per aumentare la capacità di accoglienza dei reparti ( 28 posti letto in più) e dare risposte adeguate alle esigenze di cura della popolazione varesina: « Abbiamo lavorato sia sulla struttura sia sull’organizzazione per creare la coralità della risposta ai bisogni della gente – ha spiegato Bresciani – È stato deciso che, nel momento in cui il personale del pronto soccorso determina la patologia, coinvolga immediatamente lo specialista che si fa carico da quel momento del paziente, portandolo quanto prima nel suo reparto e assicurando, comunque, assistenza e cura anche in pronto soccorso. Inoltre, sarà istituito un sistema di controllo informatizzato che controllerà il percorso della persona dal momento in cui accede al triage, alla visita e al trasferimento in reparto. Così tutto sarà sotto controllo»

In particolare, dunque, saranno ventotto i posti letto, tra il Circolo e il Pia Luvini di Cittiglio (nella foto), che verranno aperti entro un mese per dare una risposta concreta alle crisi del pronto soccorso varesino: 6 letti (con possibilità di un’estensione fino a 10) saranno attivati nella terapia subintensiva, che lavorerà in modo flessibile trasformandosi, a seconda delle necessità, in intensiva o in semi intensiva; 10 letti in più avranno i reparti internistici che dovranno utilizzarli dando precedenza ai ricoverati provenienti dal PS e altri due letti aumenteranno la capacità del PS. Dieci letti verranno, infine, aperti a Cittiglio per quei casi urgenti provenienti dal Verbano che, in questo modo, saranno avvicinati a casa.

Nessun responsabile, quindi, dell’ennesimo collasso del PS? « Sicuramente abbiamo visto che non ci sono colpe di omissione o commissione da parte di questa o quella persona. – chiarisce l’assessore – È un problema di struttura e di organizzazione. Questo ospedale è stato costruito secondo una progettazione standard che poi si doveva perfezionare con la pratica. Ecco perché io tengo sotto controllo qualsiasi emergenza. Il progetto iniziale deve essere tarato sui flussi reali del suo bacino. Come una Ferrari che viene costruita per partecipare alla Formula Uno, ma poi va messa a punto a ogni gara. Il motore gira bene se tutti e 12 i cilindri lavorano in sincrono. Così sarà in quest’ospedale».




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Pubblicato il 22 Maggio 2009
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