Cordì: “La storia siamo noi anche senza falce e martello “
È stato il segretario del Pci, l'unico segretario non toccato da Tangentopoli. Uscì dai Diesse nel 2004 oggi rientra in politica candidandosi alle europee con "Sinistra e Libertà"
Ha ufficializzato la sua candidatura alle prossime elezioni europee il Primo Maggio. Per Rocco Cordì, classe 1949, calabrese di origine ma dal 1968 varesino di adozione, una vita passata prima nel Pci, di cui è stato segretario provinciale, e poi nei Diesse (fino al 2004), non poteva essere che quella la data simbolo per il suo ritorno in campo. Lui dice: «un caso», ma la festa dei lavoratori è un momento particolare soprattutto per chi ha deciso di schierarsi con “Sinistra e libertà”, la formazione di Claudio Fava e Nichi Vendola il governatore della Regione Puglia che sarà a Varese giovedì 7 maggio al Circolo di Belforte.
«Venerdì ero in corteo – racconta Cordì – perché per me, da sempre, il Primo Maggio è una data significativa e che ha molto a che fare con la mia storia politica. Ero lì, in piazza del Garibaldino, perché lì c’erano i lavoratori, i cittadini italiani e immigrati, i pensionati, tutte persone a cui bisogna dare delle risposte attuali e fuori dagli schemi del passato».
Cordì ha vissuto tutte le evoluzioni della sinistra e tra le medaglie che puo’appuntarsi orgogliosamente al petto c’è la sua completa estraneità a tangentopoli. Fu infatti l’unico segretario a non essere indagato tra i segretari di tutti i partiti.
«Ho cercato sempre di essere coerente – dice Cordì – perché la coerenza è un valore. Sono uscito nel 2004 dai Ds perché ero in netto dissenso con la decisione di avviare la cosiddetta fase costituente del Pd. La politica è la mia passione, ma da quel momento, pur continuando a seguire e a partecipare alle vicende politiche della sinistra, non mi sono più iscritto a nessun partito».
Per alcuni anni Cordì ricopre anche l’incarico di coordinatore provinciale Legacoop, ma il suo impegno con la base lo rinnova con il progetto della "Nuova urbanistica", una cooperativa di abitazione tra le più importanti della Lombardia, di cui è presidente da 10 anni. «Ho la presidenza dal 1999. In quegli anni la situazione era estremamente difficile perché la cooperativa era sull’orlo del fallimento. Per evitare il peggio ho costituito un comitato per la sua salvezza e ho realizzato il piano di risanamento e sviluppo che è stato poi approvato dalla base sociale. Ancora oggi Nuova Urbanistica continua ad essere una bella realtà».
(foto: Rocco Cordì con Enrico Berlinguer all’incontro con i lavoratori della Montedison prima del bagno di folla al palazzetto dello sport per i 60 anni del Pci).
La passione politica di Cordì riaffiora prepotentemente nel 2005, quando partecipa con Mario Agostinelli (ex segretario della Cgil e attualmente consigliere regionale indipendente di Rc) alla costituzione dell’associazione politica e culturale "Unaltralombardia". «Eravamo consapevoli, come lo siamo oggi – conclude Cordì – che la crisi della sinistra andava ben al di là di episodi circoscritti e congiunturali, quindi volevamo contribuire al dibattito politico attraverso nuove forme partecipative, costruendo una sinistra rinnovata, aperta, plurale. E la scelta di candidarmi con “Sinistra e libertà” , scelta sostenuta in prima battuta da Unaltralombardia, risponde a questa consapevolezza».
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