“Dobbiamo raddrizzare l’Europa”
Mario Mauro apre la campagna elettorale con una serie di appuntamenti in provincia. In serata prima a Gallarate e poi con la Compagnia delle Opere a Villa Ponti
«Abbiamo una sfida grande da affrontare altrimenti per l’Europa non c’è futuro». Mario Mauro, candidato del partito popolare europeo al Parlamento di Strasburgo, ha difeso a spada tratta le posizioni del Governo e del presidente Berlusconi sull’immigrazione. «Anche io sono immigrato – ha raccontato a Gallarate, prima “tappa” serale del suo giro in provincia di Varese – .Vent’anni fa ho lasciato il Sud per venire al Nord e con me tanti stranieri che cercavano fortuna. Oggi però l’immigrazione non è solo una questione di bisogno, ma c’è una chiara volontà politica». I riferimenti sono più o meno espliciti e riguardano l’Islam, tanto che Mauro ha fatto un paragone tra la presenza di soli 80 milioni di giovani in tutta Europa e ben 40 solo in Turchia.
«Se non daremo risposte serie a questi fenomeni verranno meno le condizioni per un sereno sviluppo del nostro continente. Dobbiamo batterci contro le ideologie e il fondamentalismo e non accettiamo lezioni da chi è passato dal marxismo all’europeismo. Noi crediamo all’Europa ma se questa non si assume responsabilità precise non ce ne facciamo niente. Amare vuol dire chiedere e anche pretendere e ha ragione Berlusconi a chiedere un cambiamento perché è una legge d’amore che mette fine alle ideologie». E di ideologie ha parlato anche durante l’incontro di questa sera, organizzato da Compagnia delle Opere, alle Ville Ponti di Varese. «L’Europa – ha spiegato – è uscita da un passato segnato dal fascismo, dal nazismo e dal comunismo. Si è lasciata alle spalle delle idee che pretendevano di trasformare la società senza fare i conti con la realtà. L’uomo nuovo che questi pensieri inseguivano non era reale». Con il tempo le ideologie non sono sparite, ha precisato il candidato del popolo delle libertà, sono semplicemente cambiate. «Si chiamano tecnoscienze e fondamentalismi. Si pensa che l’uomo nuovo si farà, letteralmente, grazie alle nuove tecnologie e dimenticando la dignità della persona. Per questo motivo mi batto con così tanta convinzione sul tema della bioetica. Ho una responsabilità che è quella di difendere il diritto alla vita».
Di fronte al pubblico di Villa Ponti e “intervistato” dal presidente della Cdo Sergio Segato, Mauro ha affrontato i temi caldi del Parlamento Europeo come il dibattito sulle cellule staminali, sulla religione e sulla famiglia. Il suo intervento è stato introdotto dall’assessore regionale alle infrastrutture Raffaele Cattaneo: «Dobbiamo superare il pregiudizio nei confronti della politica – ha spiegato l’assessore -. Occorre spiegare ai cittadini che la politica, soprattutto in Europa è quella che per prima si occupa di noi e interviene su tutto ciò che ha a che fare con la vita concreta. L’Unione Europea è nata dall’amicizia e dalla visione di tre cristiani, abbiamo il compito di ripristinare quell’idea originaria che ha dato vita a questa grande unione di stati».
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