Dopo scuola: educatori preparati a “gestire” la dislessia
L'assessorato ai servizi educativi, in collaborazione con la neuropsichiatria infantile dell'ospedale, ha deciso di formare fgli educatori a seguire i bambini con disturbi dell'apprendimento
Sono state 720 le nuove richieste di prestazioni sanitarie giunte nel 2007 al servizio di Neuropsichiatria Infantile del Presidio Ospedaliero Del Ponte dell’Azienda Ospedale di Circolo. Oltre un terzo delle richieste ha riguardato, direttamente o indirettamente, il rischio di fallimento scolare.
La valutazione di un bambino o adolescente con difficoltà scolastiche richiede un attento esame sia delle competenze cognitive generali, sia degli aspetti emotivi, per la frequente concomitanza di psicopatologie (spesso conseguenza del fallimento scolastico). È pertanto necessaria una valutazione approfondita e completa, che si svolge parzialmente in ambulatorio e parzialmente in regime di Day Hospital, al termine della quale, alla maggior parte dei bambini e dei ragazzi che sono valutati per difficoltà scolastiche, è posta la diagnosi di disturbo specifico dell’apprendimento (DSA), ovvero di una condizione caratterizzata da significative difficoltà nella lettura (dislessia) e/o scrittura (disortografia) e/o calcolo (discalculia), nonostante un livello intellettivo nella norma e in assenza di deficit neurologici o sensoriali. I DSA, se non affrontati adeguatamente, possono provocare gravi conseguenze sul piano psicologico, sociale e lavorativo.
Dalla sinergia tra la cattedra di Neuropsichiatria Infantile e l’Istituto IRIDE (Istituto di Ricerca sulla Dislessia Evolutiva), i Servizi Educativi del Comune di Varese e le scuole cittadine è nato il progetto di formazione degli educatori dedicati al doposcuola, che mira alla formazione specifica del personale educativo che affianca i bambini nel doposcuola sui disturbi dell’apprendimento.
«La cattedra di Neuropsichiatria Infantile – spiega il professor Cristiano Termine, docente di Neuropsichiatria Infantile all’Università dell’Insubria e dirigente medico presso l’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’azienda ospedaliera di Varese – conduce da tempo progetti collaborativi con il Comune di Varese, con la finalità di sensibilizzare gli operatori scolastici verso i disturbi specifici dell’apprendimento, il più noto dei quali è la dislessia. Progetti formativi e progetti di screening sono ormai condotti regolarmente da molti anni con grande vantaggio per gli insegnanti e per i bambini in quanto sempre più spesso riusciamo a fare diagnosi precoci di disturbi che se non riconosciuti precocemente, causano spesso fallimento scolare e si complicano con numerosi problemi psicologici. Grazie al progetto in atto gli educatori, che lavoreranno in maniera permanente nelle scuole primarie e secondarie di tutto il Comune, saranno formati con lo scopo di intervenire in maniera professionale nell’ambito delle principali disabilità dell’apprendimento».
«Si tratta di un progetto importante ed innovativo – afferma l’assessore ai Servizi Educativi del Comune di Varese, Patrizia Tomassini – . I Servizi Educativi del Comune riservano molta attenzione alle attività del doposcuola. Il personale, già altamente qualificato, avrà un’ulteriore possibilità di formazione specifica per gli alunni con difficoltà di apprendimento. Gli educatori saranno così preparati per seguire in modo completo i bambini che ne avranno necessità, nell’ottica di una sempre maggiore qualità dei servizi offerti. Il doposcuola è senza dubbio il luogo idoneo, anche sul fronte del “tempo” da dedicare, per aiutare i bambini a superare quelli che possono essere definiti “ostacoli” all’apprendimento. La formazione – lo ribadisco – è quindi fondamentale. Dal punto di vista pedagogico-educativo è, infatti importante essere in grado di valutare per tempo le difficoltà di apprendimento riscontrate nei bambini o negli adolescenti: spesso, se trascurate, possono essere la causa degli abbandoni scolastici negli anni successivi».
La preparazione avverrà nell’arco di due anni, al termine dei quali gli educatori avranno acquisito un bagaglio scientifico e di capacità pratiche e operative che consentirà loro di individuare i bambini a rischio e di realizzare interventi mirati sugli alunni che frequentano il doposcuola e che hanno difficoltà di apprendimento. Sarà perciò possibile una individuazione precoce dei bambini a rischio, oltre che la realizzazione di una serie di interventi che saranno integrativi di quelli messi in atto dagli specialisti del servizio di neuropsichiatria infantile. Con gli alunni della scuola primaria, gli educatori potranno integrare l’attività riabilitativa-logopedica impostata e svolta dagli specialisti, mentre nei gradi successivi di scolarità saranno in grado di gestire in modo autonomo e completo la vasta gamma di strumenti compensativi. Gli educatori coinvolti nel progetto acquisiranno un prezioso bagaglio di conoscenze e abilità che saranno disponibili in modo permanente all’interno delle loro scuole, al di là della durata del progetto. Le loro capacità, infatti, saranno non solo immediatamente fruibili da tutti i bambini del doposcuola e dal corpo docente con un ampliamento del servizio offerto dal sistema educativo agli studenti e alle loro famiglie, ma costituiranno un’asse di continuità tra la scuola e il servizio sanitario con ottimizzazione delle risorse a vantaggio della collettività.
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