Esperti a confronto sulla “vitiligine”

Sabato 9 marzo ai Molini Marzoli di Busto Arsizio dalle 10 alle 13 gli specialisti del settore faranno il punto su questa patologia che colpisce ogni anno il 2% della popolazione mondiale

Vitiligine, malattia di pelle, malattia di anima, malattia immunologica. 2009: a che punto siamo?” è il titolo del convegno che si svolgerà sabato 9 maggio ai Molini Marzoli di Busto Arsizio (h. 10-13).

L’evento scientifico, organizzato dall’Unità Operativa di Dermatologia dell’ospedale di Busto Arsizio, si propone di analizzare lo stato dell’arte degli studi relativi a questa patologia che colpisce ogni anno nel mondo il 2% della popolazione.

Gli specialisti approfondiranno infatti sia la malattia dal punto di vista del paziente – essa si manifesta con macchie piuttosto evidenti – sia da quello della ricerca sia da quello del supporto psicologico.
Il convegno, patrocinato dall’Azienda Ospedaliera e realizzato in collaborazione con l’Ariv (Associazione Ricerca Informazione per la Vitiligine) e con la Scuola di Medicina “Fondazione Carnaghi A. Brusatori S.” Onlus di Busto Arsizio, prevede, inoltre, in apertura un saluto del direttore generale dell’Ao bustocca Pietro Zoia e, in conclusione, anche un momento dedicato ai pazienti, che potranno interloquire con i relatori.

La patologia
«La vitiligine – spiega il responsabile della Dermatologia bustocca Dario Tomasini – è un disordine della pigmentazione che esordisce sul corpo con macchie bianche di varia grandezza. Può comparire a qualsiasi età, spesso in coincidenza con eventi stressanti, sia psicologici sia fisici, o traumi di diversa natura ed è possibile che sia associata a patologie autoimmuni. Pur non influendo sulla durata della vita – prosegue lo specialista –, ne condiziona pesantemente la qualità a causa dei suoi effetti sfiguranti. Una miglior comprensione dei processi responsabili della pigmentazione certo potrà migliorare l’approccio terapeutico, visto che non esiste una cura risolutiva, senza dimenticare però che i pazienti, per convivere meglio con la malattia, hanno bisogno anche di un supporto psicologico».
La vitiligine colpisce la persona indipendentemente dal fototipo, dal sesso e dallo stile di vita ed è caratterizzata da fasi di stabilizzazione e fasi di riattivazione che si susseguono spesso in maniera imprevedibile.
«Come si diceva – conclude Tomasini –, non esistono soluzioni risolutive al momento anche se alcune terapie locali e/o sistemiche possono repigmentare con successo alcune zone, soprattutto del viso e del collo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Maggio 2009
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