Il Pronto soccorso non è più Guantanamo

Il primario Francesco Perlasca parla del lavoro dei giorni scorsi per risolvere i problemi di organizzazione che portano spesso al collasso della struttura sanitaria

«Da quando è uscita la denuncia sul vostro giornale, nessuno ha più dormito nella "barellaia"».
Il primario del Pronto soccorso di Varese Francesco Perlasca assicura che le cose sono cambiate da quel mercoledì 13 maggio quando la nostra lettrice raccontò la sua esperienza durante uno dei giorni da collasso quando il record di accessi mette in difficoltà l’organizzazione ospedaliera: «Questo è per noi un momento delicato – commenta Perlasca – registriamo una media di 200 accessi al giorno. Un ritmo veramente elevato. Dalla scorsa settimana, comunque, la direzione generale sta lavorando eccezionalmente per migliorare il raccordo tra PS e reparti, dando precedenza ai malati che provengono dal PS bloccando i ricoveri di elezione, cioè quelli programmati. Così, questa settimana, i reparti hanno ricevuto immediatamente i nostri casi, anche in sovrannumero. Dopo l’iniziale fase di assestamento, ora il sistema risponde appieno. Rimangono in PS solo quelli che arrivano nel corso della notte, o casi rarissimi che, però, possiamo sistemare in una delle nostre stanze dove è garantita tranquillità e riservatezza».

È vero che i vostri pazienti rimangono senza cibo?
« Assolutamente no. La cucina predispone i pasti per tutti i pazienti che rimangono in PS. È chiaro che il menù è quello standard, molto leggero e, magari, poco appetitoso. Può accadere che dopo un paio di giorni quel cibo può stufare. È comunque da ribadire che nessuno dovrebbe fermarsi da noi troppo a lungo»

Molti sostengono che il nuovo PS sia stato progettato male
« In parte hanno ragione. Chi approvò il progetto era convinto che in PS ci si dovesse rimanere per poche ore. Contro il nostro parere, quindi, non si volle attrezzare uno spazio per una sosta prolungata.  È chiaro che questa strutturazione presupponeva un raccordo più veloce con il reparto.Voglio ricordare, però, che nel nuovo PS c’è un reparto di 16 posti letto per i ricoveri brevi e un spazio per l’osservazione di condizioni particolari».

Prevedete una rivisitazione degli spazi del PS oggi?
«Con il nuovo direttore stiamo pensando a box mobili che possano essere utilizzati per la visita o per ricovero. Qualche accorgimento per migliorare l’organizzazione».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Maggio 2009
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