Intrappolati su un treno delle Nord, e la sicurezza dov’è?
Unlettore ci racconta l'ennesima disavventura vissuta su un treno de LeNord di ritorno da Milano. Il convoglio parte in orario, ma alla fermata di Morosolo le porte non si aprono
Un lettore, che preferisce rimanere anonimo, ha scritto alla redazione raccontando la disavventura vissuta di ritorno da Milano. Per una volta il treno è partito in orario, ma le porte alla stazione di Morosolo non si sono aperte e nessuno ha saputo rispondere nulla: il lettore solleva anche un problema di sicurezza non di poco conto
Caro Direttore,
non è la solita solfa delle Ferrovie Nord: non ho da segnalare guasti, sporcizia o ritardi clamorosi. Sembrerà una storia un po’ fantozziana, di un pendolare che riesce ad arrivare in ritardo anche quando il treno è puntuale, ma il dubbio di fondo non va ignorato: quanto è sicuro viaggiare sulle Ferrovie Nord?
E’ il 18 maggio 2009. Riesco a prendere per pochi minuti il treno delle ore 18.20 da Milano Cadorna diretto a Laveno. Tutto bene il viaggio sul treno supernuovo. A bordo fa un freddo polare, si sta un po’ stretti, ma non mi lamento, perché il treno arriva puntualissimo alla mia destinazione, Morosolo. Mi piazzo davanti alla porta supertecnologica. Ormai la conosco bene. Se c’è luce rossa, aspettare. Se c’è luce verde, spingere il bottone per aprire la porta. Peccato che, al completo arresto del treno, la luce verde non si accende. Per quante volte prema il pulsante, la porta non si apre. Guasta? Mi precipito verso un’altra porta, ma anche questa è ahimè chiusa. Tutte le porte sono bloccate. La gente che deve scendere si guarda attorno perplessa, aspetta fiduciosa. Ed ecco che accade il fattaccio: il treno riparte. Si avvia alla prossima stazione e solo una persona è riuscita a scendere, ovviamente dalla stessa porta da cui è sceso il capotreno.
Prontamente, alcuni passeggeri schiacciano il pulsante dell’emergenza. Il macchinista deve avvertire il segnale, perché il treno si arresta. Sospiro di sollievo. Hanno capito e adesso ci apriranno. Ma passa neanche un minuto e il treno riparte. Qualcuno preme ancora il pulsante, ma il treno prosegue. Fino a Barasso. Una decina di pendolari “contrariati” si avvia verso la testa del treno e si imbatte in un capotreno incredulo e ignaro di tutto.
Anche il macchinista cade dalle nuvole. Arriviamo a Barasso e il capotreno ci convince a scendere, anche perché ci rassicura che un treno ci avrebbe riportato indietro di lì a breve, e sia mai che adesso ci lascino su fino a Laveno.
Ma una volta sceso, scopro che il treno che avrebbe dovuto riportarci a casa sarebbe passato mezz’ora dopo! Risultato? Dovevo arrivare a casa alle 19.30 e alla fine della giornata sono arrivato alle 20.10. Altro che Fantozzi: riesco ad arrivare in ritardo anche quando il treno è in perfetto orario!
Ma c’è un particolare che mi ha fatto riflettere. Anche se per poco, sono rimasto intrappolato sul treno. Il pulsante di emergenza non è servito a nulla. E se fosse stato un incendio? E se qualcuno stava male?
Mi sanno spiegare, le Ferrovie Nord, perché il treno è ripartito nonostante il segnale di emergenza? E’ normale ignorarlo senza indagare prima sul motivo per cui è stato attivato?
Al fatto che i treni siano sporchi, inaffidabili, poco puntuali, possiamo anche abituarci, ma per favore, cari signori delle Nord, fateci almeno scendere!
Un pendolare delle Ferrovie Nord
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