L’Antitrust ammonisce gli operatori: SMS e chiavette UMTS costano troppo
Secondo l'AGCOM e l'Antitrust le compagnie di telefonia mobile non sono trasparenti, mentre i frutti del loro mercato crescono senza temere la crisi
Ora c’è il doppio timbro di Agcom e Antitrust: gli SMS ‘italiani’ costano agli utenti uno sproposito, lasciando intravedere una situazione anticoncorrenziale.
L’indagine conoscitiva delle due autorità, ufficializzata oggi 11 maggio, ha analizzato i comportamenti di tutti gli operatori mobili italiani: Tim-Telecom Italia, Vodafone, Wind e H3g-3 Italia, provando a capire i motivi di tariffe alte rispetto ad altri paesi europei.
Secondo le autorità il mercato italiano della telefonia mobile sarebbe compromesso da scarsa trasparenza e condizioni sfavorevoli per i consumatori, fattori che impedirebbero l’affacciarsi di seri concorrenti. Sotto accusa non ci sono solo gli SMS ma anche i servizi di navigazione sul web (le famose "chiavette" UMTS) e i costosi servizi di download di loghi e suonerie.
Sulle chiavette UMTS l’Authority ammette: "Gli utenti hanno infatti difficoltà nell’orientarsi tra le offerte disponibili e nell’ottenere indicazioni attendibili, oltre che sul prezzo, sulla velocità e la qualità della connessione ad internet. Altrettanto difficile, come dimostra il fenomeno delle bollette pazze, è controllare la spesa". Per questo sono state richieste, ancora, soglie di blocco della navigazione per tutelare i consumatori.
Idem per loghi e suonerie. Scaricarli spesso porta agli utenti costi imprevisti e invisibili, a causa della scarsa trasparenza dell’offerta.
Nessuna sanzione diretta è stata comminata ai gestori, ma Agcom e Antitrust auspicano un’azione spontanea degli operatori. Secondo i dati riferiti al 2008, il mercato della telefonia mobile vale 4 miliardi di euro, 1 miliardo per la navigazione con chiavette UMTS, nuova gallina dalle uova d’oro per i gestori, in un paese nel quale il digital divide costringe molti navigatori ad accontentarsi di queste offerte.
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