La crisi continua a pesare sugli artigiani

L’analisi congiunturale dell'associazione Artigiani relativa al primo trimestre 2009 mostra quanto la crisi mondiale si ripercuota ancora pesantemente sulle micro e piccole imprese varesine

L’analisi congiunturale dell’associazione Artigiani relativa al primo trimestre 2009 sottolinea quanto la crisi mondiale si ripercuota sulle micro e piccole imprese varesine.
L’indagine, basata sui dati provenienti da Unioncamere Lombardia, dal Servizio Amministrazione Personale dell’Associazione Artigiani della Provincia di Varese e da Artigianfidi Varese, mostra infatti come la produzione del primo trimestre 2009 sia diminuita di oltre l’undici per cento rispetto al primo trimestre del 2008 (- 11,85%) ed al quarto trimestre del 2008 (– 11,90%). Fra le tipologie dimensionali soffrono soprattutto le microimprese, quelle tra i 3 e i 5 addetti,  con un – 15% .

La crisi ha assunto toni decisamente preoccupanti in questo inizio d’anno, investendo tutti i settori a livello produttivo: nel fatturato si registrano pesanti decrementi rispetto al quarto trimestre del 2008 (-16,47%) e al primo trimestre del 2008 (-18,77%).
La sua componente estera – che occupa il 9,13% del totale – è in calo sia rispetto al trimestre precedente (-12,68%) che rispetto allo stesso periodo del 2008 (-2,78%). In caduta libera, in particolare, il fatturato interno: nei confronti del primo trimestre 2008 (-20,25%) e del quarto del 2008 (- 17,37%). Tutti i settori mostrano sensibili decrementi di fatturato rispetto al 1° trimestre 2008.

Gli ordinativi totali sono ancora in pesante calo, secondo quello che gli imprenditori dichiarano: -17,98%, un risultato deriva principalmente dalla crisi del mercato interno (-19,17%).
In controtendenza questo trimestre solo le aziende della carta: per loro c’è un +22,52%.

L’occupazione evidenzia un calo dell’1,73%: in difficoltà soprattutto le imprese minori, tra i 3 e i 5 addetti, con -2,96%. In controtendenza invece è il settore dell’abbigliamento, con incrementi pari all’1,33%.
L’utilizzo delle procedure Elba a sostegno del reddito è aumentato in modo preoccupante: dalle procedure compiute nel corso del periodo gennaio – marzo il settore economico maggiormente in difficoltà si rivela quello della meccanica.
Il ricorso alla Cassa integrazione straordinaria e le procedure ELBA sono passate da 58 a 350. Gli aumenti più sensibili nel tessile-abbigliamento-calzature e nella plastica, ma si dimostrano in difficoltà anche il legno e la grafica.

I prezzi medi delle materie prime sono scesi (-2,75%) così come i prezzi dei prodotti finiti (- 3,77%). Il tasso d’utilizzo degli impianti è diminuito di oltre 10 punti rispetto alla precedente rilevazione e si attesta intorno al 52,39%. La percentuale più elevata si osserva negli alimentari (85,74%) mentre quella più bassa nei minerali non metalliferi (6,29%).
Il livello delle scorte dei prodotti finiti è ritenuto adeguato dal 45,10% delle imprese intervistate: anch’esso, un dato in calo. Diminuisce al 53% il numero di aziende che non tiene scorte, mentre era il 65% il valore del precedente periodo. Per quanto riguarda le scorte di materie prime, il 32,11 % delle aziende intervistate afferma di non tenerne: e in questo caso, il dato è in aumento. 

Rispetto allo stesso periodo del 2008, aumentano le richieste di finanziamento veicolate da Artigianfidi, il servizio credito della Associazione Artigiani di Varese, sia in termini numerici che di volumi intermediati. Il numero di richieste passa da 1332 a 1572; i volumi intermediati passano dai 65 milioni del 2008 agli oltre 87 milioni del 2009; le erogazioni effettuate passano da 47,2 a 48 i milioni di euro; la selettività del sistema bancario, e perciò il numero pratiche respinte aumenta e si colloca all’11,5 % contro il 7,2% dell’anno precedente. Visti dalla tipologia di credito, c’è: stabilità negli equilibri tra le richieste a breve (la quota si attesta al 40%) e a medio termine (quota al 60%). Assenti gli investimenti a lungo termine.

Le prospettive sul secondo trimestre 2009 sono ancora orientate al pessimismo. Secondo le previsioni degli artigiani, la produzione dovrebbe diminuire (-29%). La domanda interna dovrebbe essere sempre in calo (-36,5%) e così anche quella estera (-27,9%). Sul fronte occupazionale le previsioni non sono certo rosee (- 22,9%). Rispetto alle precedenti previsioni si riduce la percentuale di coloro che prevedono decrementi produttivi (48,2%) mentre è in crescita quella di coloro che dichiarano incrementi (19,1%) e stabilità (32,7%). 

«In questa situazione congiunturale riteniamo che due debbano essere le priorità da sottoporre alla politica – spiega Marino Bergamaschi, direttore generale dell’Associazione Artigiani -facilitare le imprese all’accesso al credito, sostenere la ripatrimonializzazione dei Confidi territoriali (unico punto di riferimento nel rapporto banche-imprese), mettere a disposizione degli imprenditori fondi straordinari per rilanciare sviluppo e competitività, portare a regime – dopo un periodo di “rodaggio” che ci è sembrato particolarmente lungo – Confiducia. Secondo, il federalismo: chiediamo quanto costerà alla comunità e quanti i benefici che potrà portare nel breve periodo. Da sempre siamo convinti della bontà del federalismo fiscale, ma si dovrà procedere con urgenza alla realizzazione di differenziali retributivi calcolati sul reale valore d’acquisto del reddito delle famiglie da Nord a Sud, abbattere le tasse, distribuire la ricchezza sul territorio e per il territorio. Credito e federalismo, se condotti con buon senso, potrebbero risolvere alcuni, grossi problemi di questa recessione».

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Pubblicato il 06 Maggio 2009
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