Le emozioni della Stella rivivono a Masnago
Tanta gente al palazzetto per rivedere in campo i Roosters del '99. I filmati dello scudetto inondano gli spalti di emozioni, come il confronto sul parquet tra Pozzecco e Aldo Ossola
Non c’erano le cinquemilla trombette di dieci anni fa, e non c’era neppure la Benetton dello spauracchio Williams a far palpitare i tifosi di Varese. La passione però, quella non poteva proprio mancare. Duemila persone al palazzetto con gli occhi lucidi, a dieci anni esatti di distanza dallo scudetto della stella, per vedere da vicino la più bella favola sportiva che Varese ci ha regalato da una vita a questa parte.
Sarà stata solo una partita esibizione, sarà stato lo spazio di una sera un po’ diversa dalle altre, ma vedere i Roosters, quei Roosters di Charlie Recalcati ed Edo Bulgheroni, è stato un toccasana per i sentimenti e le emozioni di ogni persona che si è seduta sui gradoni di Masnago.
Qualcuno ha voluto rimettersi nel posto esatto in cui si trovava la sera dell’11 maggio 2009, qualcun altro ha preferito il seggiolino da cui ha seguito la cavalcata vincente dell’ultma LegaDue. L’importante era esserci in tribuna e meglio ancora in campo, come hanno dimostrato tanti ex che quello scudetto non l’hanno vinto ma hanno voluto partecipare lo stesso, a partire dalla leggenda Aldo Ossola. Il Von Karajan della grande Ignis è stato il primo a essere chiamato sul parquet con il suo numero 10 per guidare la selezione Cimberio All Stars.
Dall’altra parte però, il cast è stato da brividi: vedere Poz e Menego, Mrsic e De Pol, Galanda e Vescovi sbucare dal tunnel sotto la Curva Nord con addosso le magliette del ’99 è stato davvero un tuffo al cuore, il primo di una lunga serie allungatasi a ogni palleggio, a ogni tiro, a ogni “cinque alto” scambiato da quei dieci ragazzi favolosi.
La partita – tre quarti da dieci minuti – conta il giusto e va bene così. Recalcati – che in mattinata aveva giurato (ridendo) che avrebbe relegato in panchina Pozzecco, a costo di farsi stracciare la giacca, concede fiducia al suo folle folletto. Gianmarco in due quarti fa 3 su 3 nelle bombe, su per giù con lo stesso ritmo con cui dieci anni e due giorni fa demolì Treviso al Palaverde. Per la cronaca finisce 71-53 per gli All Stars biancorossi, ma il punteggio importa davvero poco.
La gente dimostra di gradire, i protagonisti della Stella regalano sorrisi e autografi a tutti dimostrandosi una volta di più campioni della porta accanto. Come ci si aspettava è stata una serata indimenticabile. Che non vuol dire irripetibile, perché la passione di questa città merita di tornare ad assaporare certe emozioni.
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