Legambiente: “in Lombardia non c’è emergenza rifiuti”
Secondo l'associazione ambientalista la questione non è ancora risolta, ma non costituisce una emergenza e un rischio. La strategia: ridurre la produzione di rifiuti e creare sinergie
«Un aeroporto intercontinentale abbandonato in mezzo alla brughiera, un intero quindicennio di programmazione e investimenti regionali miliardari per Malpensa andati in fumo come fondi tossici, trasporti pubblici al collasso, cemento spalmato ovunque, smog fuori controllo: non è che manchino le emergenze nella metropoli milanese ma una, per fortuna, è stata affrontata e vinta nella prima metà degli anni ’90. E’ l’emergenza rifiuti, che fu drammatica per Milano: chi non ricorda i sacchi ammassati per le strade all’ombra della Madonnina? Oggi quel problema non è risolto ma, di certo, non è una emergenza, bensì un problema ‘normale’, da gestire come molti altri, trovando le soluzioni e programmando gli investimenti, con il tempo necessario per farlo». Così Legambiente Lombardia interviene sulla polemica scatenatasi in questi giorni a proposito del problema rifiuti. Di sicuro la città di Milano ed alcuni comuni dell’hinterland devono migliorare molto la loro raccolta differenziata per uscire dalla mediocrità e inserirsi nella scia delle grandi città europee che guidano la classifica dei comportamenti virtuosi di riciclaggio dei rifiuti, come Monaco, Vienna e Hannover. Non solo riciclare, ma anche ridurre la produzione di rifiuti pro-capite deve essere un impegno di politiche ambientali: i cittadini di Praga, Lione, Bruxelles e Berlino producono meno di
«Ci si inventa un’emergenza che non esiste, per non affrontare i veri e più complessi problemi della metropoli milanese – conclude Di Simine -. E’ la solita tattica del parlare d’altro, dell’inventarsi emergenze inesistenti per distogliere l’attenzione da quelle vere. Milano non ha bisogno di nuovi inceneritori, perchè gli obblighi europei di maggior raccolta differenziata e riciclaggio richiedono altri investimenti e impiantistiche diverse da quelle dei forni, in primo luogo per il trattamento della frazione organica».
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