Merletti: «La scuola non può dare pacche sulle spalle»
Il direttore dell'Ufficio scolastico provinciale spiega il ruolo della scuola nell'educazione dei ragazzi, un compito da svolgere con la collaborazione delle famiglie
«Siamo ancora in attesa della circolare che spieghi chi potrà accedere agli esami della primaria di secondo grado ( l’ex terza media)» È lo stesso dirigente dell’Ufficio provinciale scolastico Claudio Merletti ad ammettrere che per i ragazzini di 14 anni non è ancora chiaro se una o più insufficienze saranno di ostacolo all’ammissione agli esami: « Mentre per le superiori il Ministro ha reso noto che la regola dell’insufficienza varrà dal prossimo anno ( sarà sufficiente avere la media del 6) , per le medie non ci sono notizie. Il prossimo 15 maggio abbiamo indetto una riunione con tutti i presidi a cui parteciperà anche un ispettore del Ministero. Speriamo di avere indicazioni».
Il giro di vite voluto dal Ministro Gelmini ( che continuava un percorso già intrapreso dal predecessore Giuseppe Fioroni) trova Claudio Merletti pienamente favorevole: « La scuola non può essere un cuscino o un pannolone per questi giovani. Ha un compito da svolgere che è quello di far crescere adulti responsabili, preparati e capaci. Il primo attore di questa crescita è indubbiamente la famiglia che ha precise responsabilità. Poi viene la scuola con un ruolo di educatore che non si risolve con le pacche sulle spalle. Se le famiglie vengono meno al loro impegno, tocca alla scuola recuperare. Non è giusto indebolire l’istituzione scolastica. Il Ministro Gelmini ha imboccato un percorso che mira a dare serietà e credibilità all’istituzione, criticata da alcuni indicatori, non ultimo l’Ocse. Diverso è il discorso se consideriamo il rapporto di collaborazione scuola-famiglia: in questo caso è giusto dare maggior impulso al dialogo e alle sinergie. Ci sono varie esperienze di forum di genitori con con l’Ufficio scolastico si sta confrontando. Anche la Provincia ha imboccato questa strada del confronto per una collaborazione più consapevole. Essere genitori oggi non è semplice: i tempi delle sberle per un brutto voto sono passati, lo sappiamo, ma dobbiamo trovare un nuovo modo per comunicare».
« Gli americani hanno un meraviglioso detto: " non importa quante volte cadi, l’importante è che tu riesca sempre a rialzarti". E questo è quello che dovrebbero fare insieme scuola e famiglie per i nostri ragazzi».
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