Petacchi fa il bis e si veste di rosa
Il velocista ottiene il secondo successo e conquista la maglia di leader: Cavendish resta attardato dopo una caduta a centro gruppo. Martedì prima montagna, si arriva a San Martino di Castrozza
L’arrivo nel paese del prosecco è dolcissimo per Alessandro Petacchi: il velocista spezzino vince la seconda tappa consecutiva a questo Giro d’Italia e aggiunge al successo odierno la maglia rosa. La giornata di gloria dell’italiano si contrappone a quella nera di Mark Cavendish: il britannico è rimasto staccato in seguito a una caduta a centro gruppo e oltre a perdere l’opportunità di disputare lo sprint (tutti si attendevano la rivincita di Trieste) ha dovuto lasciare al rivale anche il simbolo del primato.
Alle spalle del corridore della Lpr altra bella volata dell’americano Farrar (secondo) e del promettente Francesco Gavazzi; lo sprinter statunitense avrebbe voluto vincere per sollevare il morale alla sua squadra, la Garmin-Slipstream, che nel corso della tappa ha perso il proprio capitano Vandevelde per una caduta. Il corridore è finito in ospedale per una sospetta frattura al bacino: è lui il primo ritirato illustre di questa edizione numero 92 della corsa rosa.
La tappa di oggi come detto si è conclusa a Valdobbiadene: non poteva qundi mancare un tentativo da parte di un ciclista che è pure un produttore di vino veneto oltre che allevatore di asini, Marzio Bruseghin. Pur sapendo di non poter vincere "il Bruss" ha provato a scattare sull’unica asperità di giornata a circa 3 chilometri dal traguardo e la sua azione ha provocato un vero e proprio boato nel pubblico. Esaurita la sua spinta ha tentato il colpaccio pure Giovanni Visconti, davanti a tutti fino ai 400 metri dall’arrivo e poi risucchiato dai treni dei velocisti.
La frazione è vissuta a lungo su una fuga a cinque con Palumbo, Facci, Ignatiev, Krivstov e Schroeder scattati dopo cinque chilometri e rimasti fuori a lungo. Un momento cruciale si è vissuto però nella fase finale: a 10 dall’arrivo si è creato un gruppo di testa consistente nel quale si è infilato addirittura Leipheimer e proprio quando alle spalle ci si stava organizzando per la rincorsa una caduta nelle prime posizioni ha fermato il gruppo. Questa volta Basso non si è fatto sorprendere e ha subito messo la Liquigas a tirare di concerto con la Lpr di Petacchi e Di Luca, un’azione che ha riassorbito i fuggitivi (che non hanno insistito più di tanto) e soprattutto ha lasciato indietro Cavendish e pure il russo Menchov, uomo forte della Rabobank che è arrivato con 24" di ritardo all’arrivo.
Domani, martedì, si inizia a fare sul serio con la tappa che arriva a San Martino di Castrozza, primo traguardo di montagna preceduto dal passo di Croce d’Aume, Gpm di seconda categoria. Si parte da Padova per 162 chilometri durante i quali non si potrà bluffare: i grandi favoriti saranno costretti a mettersi in mostra.
Giro d’Italia – 2a tappa
Grado – Valdobbiadene (198 Km)
Ordine d’arrivo: 1) Alessandro PETACCHI (Ita – Lpr-Farnese) in 4h45’27" (media 41,612 km/h); 2) Tyler Farrar (Usa – Garmin) s.t; 3) Francesco Gavazzi (Ita – Lampre); 4) Dario Cataldo (Ita – Quick Step); 5) Damiano Cunego (Ita – Lampre); 10) Stefano Garzelli s.t.; 33) Ivan Basso s. t..
Classifica Generale: 1) Alessandro PETACCHI (Ita – Lpr-Farnese); Tyler Farrar (Usa – Garmin)a 8"; 3) Michael Rogers (Aus – Columbia) a 18"; 4) Thomas Lovkvist (Swe – id.) s. t.; 5) Lance Armstrong (Usa – Astana) a 31"; 24) Ivan Basso (Ita – Liquigas) a 1’11"; 42) Stefano Garzelli (Ita – Acqua&Sapone) a 1’39".
Maglia Ciclamino: Petacchi 51 pt, Farrar 38, Gavazzi 25.
Maglia Verde: Facci e Garcia de Pena 3 pt, Capecchi e Schroeder 2.
Maglia Bianca: Farrar, Lovkvist a 10", Gavazzi a 44".
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