Se la balena bianca si mangia Alberto da Giussano
La candidata sindaco di "Uniti per Lozza" spiega obiettivi e i progetti politici. Con una premessa: sul territorio sono forti ma solo per la passione e l'esperienza dimostrata nel tempo
“In paese ci sono un sacco di ex democristiani. La lotta sarà dura”. Da non credere ma sono parole del candidato sindaco di Lozza per la lista di "emanazione" leghista. Simbolo e nomi forti visto che tra i candidati consiglieri c’è niente meno che la sorella del ministro dell’Interno Maroni e alla presentazione ufficiale della lista c’era come “testimonial” il ministro in persona. Davvero il fantasma della “balena bianca” rischia di mangiarsi “Alberto da Giussano” come nella favola di Pinocchio? L’antagonista di Giancarlo Ghiraldi è Adriana Fervida Fabbian, (nella foto) una donna energica che fa politica da 35 anni e avendone 57, di anni, i conti sono presto fatti: ha dedicato gran parte delle sue energie a ciò in cui crede di più, la gestione della cosa pubblica.
Che cosa pensa di quanto ha detto Ghiraldi? “Dico che il problema, per loro, non sono gli ex democristiani. Che senso ha parlare, oggi, di ex democristiani o di ex comunisti? Chi ha la nostra età, più di cinquant’anni, e fa politica da tempo ha un proprio percorso. Nessuno di noi è nato con il “pannolino verde”: siamo stati bianchi, rossi, poi, ad un certo punto, abbiamo “virato” questo è accaduto anche agli alti vertici della Lega, Maroni ne è un esempio. I candidati de “Il popolo di Lozza” devono temere la nostra passione e la nostra conoscenza del territorio, non la nostra provenienza politica”. Che, ci tiene a sottolineare, Adriana Fervida Fabbian è trasversale: “Nella nostra lista –spiega – ci sono rappresentanti di ogni area: da destra a sinistra. Non ci interessa reclamare la nostra identità politica, vogliamo solo lavorare e bene per il paese. Quale sia la nostra provenienza poco conta. Contano i fatti”.
E i fatti, almeno per quanto riguarda Adriana Fervida Fabbian sono il suo ruolo di assessore ai Servizi Sociali nell’attuale amministrazione, di difensore civico dal ’99 al 2004 e il suo essere stata consigliere di minoranza dal ’79 all’89.
”Vivo a Lozza da 55 anni, faccio volontariato da trent’anni la gente mi conosce, e ha su di me un’opinione che si fonda su quello che ho fatto nel corso della mia vita pubblica”.
E anche gli obiettivi della lista “Uniti per Lozza” sono calibrati sulle esigenze storiche del paese: “Il primo obiettivo – dice Fabbian – è mantenere viva sul territorio la scuola primaria. Lozza ha 1270 abitanti ed è cresciuta di un quarto negli ultimi anni. Le famiglie insediate hanno bambini piccoli e la scuola deve garantire servizi efficienti e soprattutto avere sempre nuovi iscritti. Lo stesso discorso vale per la scuola materna. Per quanto riguarda invece i fondi per il sociale c’è da dire che i continui tagli delle finanziarie e a livello regionale non ci hanno aiutato ma abbiamo cercato di garantire servizi utilizzando le convenzioni che i piani di zona ci permettevano di stipulare con il Comune di riferimento, quello di Varese”.
Ma Lozza come molti paesi del Varesotto è in piena evoluzione, a causa di grandi progetti che la coinvolgeranno: “Penso alla Pedemontana – dice ancora la candidata di “Uniti per Lozza” – è un progetto enorme che passa sopra le nostre teste . Noi possiamo solo seguirne le evoluzioni e cercare di concordare le compensazioni che ci spettano a causa dei disagi che dovremo subire”.
Resta il discorso sicurezza: Ghiraldi sostiene che grazie a Maroni Lozza è “blindata”. E’ così?
”Certo, per forza abbiamo la scorta del Ministro che senza dubbio funziona da deterrente ma non è per questo che Lozza è sicura. Non ci sono grossi problemi ma gli atti vandalici sono avvenuti anche qui e di recente. La verità è che non abbiamo neppure la forza economica neppure per mantenere un vigile urbano. Invece di fare voli pindarici potremo partire da lì”.
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