Si stringe il cerchio sui killer, in corso perquisizioni
Gli inquirenti non si sbottonano ma sarebbero già state effettuate perquisizioni. Ci sarebbe anche una descrizione dell'auto
Il cerchio attorno agli autori dell’omicidio di oggi pomeriggio, mercoledì 6 maggio, a Cavaria con Premezzo in via Monte Rosa potrebbe essersi già stretto. I carabinieri di Busto Arsizio e di Varese avrebbero una sommaria descrizione dell’auto sulla quale sono arrivati i killer, almeno due, e starebbero eseguendo alcune perquisizioni in abitazione. D’altra parte Giuseppe Monterosso era ben conosciuto alle Forze dell’Ordine e gli ambienti dai quali può essere scaturita l’idea di ucciderlo non sono molti. Sul luogo del delitto non sono stati trovati bossoli ma i colpi sparati sarebbero tre, come confermato da diversi testimoni: uno mortale a Giuseppe Monterosso e due a Ernesto Viero.
Sul perchè oggi Cavaria abbia dovuto vivere il suo far west non è dato saperlo ma la scena vista nella piccola via che costeggia l’autostrada, così uguale a tante altre della provincia di Varese fatte di villette e capannoni, apre ancora una volta uno squarcio che sa di malavita organizzata che non viene da lontano ma vive stabilmente nei paesi e paesotti dell’operosa provincia.
Giuseppe Monterosso era a Cavaria in soggiorno obbligato. Probabilmente sapeva qualcosa che non doveva sapere, frequentava personaggi dai quali era meglio allontanarlo e così è stato spedito nel piccolo paese ai margini di Gallarate dove portava avanti la sua attività imprenditoriale, intestata alla moglie perchè lui non avrebbe potuto a causa dei suoi precedenti. I residenti di via Monte Rosa non erano stati avvisati dei precedenti dell’uomo e del fatto che fosse a Cavaria in soggiorno obbligato. Lo stesso sindaco Ruggero Busellato non era stato informato della presenza di un pluriprgiudicato al confino nel suo territorio «perchè i sindaci poi fanno rumore e finisc e che si sparge la voce». L’omicidio di oggi, però, dimostra che nemmeno questi accorgimenti bastano a salvare la vita ad un personaggio così. Solo due settimane fa era stata sgominata una vera e propria locale della ‘ndrangheta tra Lonate Pozzolo, Busto Arsizio e Legnano con 39 arresti e la scoperta di una rete estorsiva che stava soffocando le attività economiche dell’intera area. Da Busto, inoltre, dovevano partire i rinforzi per uccidere il sindaco di Gela, solo per citare i casi più recenti.
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