“Andrea aveva 17 anni, ma si comportava da grande”
Il ricordo del padre di Andrea Andriani , il ragazzo morto in seguito all'incidente del suo scooter in viale Milano. Le parole della preside del liceo scientifico Luisella Macchi e il dolore silenzioso dei compagni di scuola del giovane

Andrea a detta di tutti (amici, insegnanti, conoscenti) era un ragazzo d’oro, molto intelligente, maturo. Il dolore di chi lo circonda è immenso, indescrivibile, inconsolabile. La madre Gabriella e la sorellina Sara sono distrutte dal dolore. Il padre trova il coraggio di raccontare chi era suo figlio, interrotto da telefonate di condoglianze e lacrime incontrollabili: «Si comportava da grande, era pieno di voglia di vivere, non aveva certo problemi di socializzazione – dice Riccardo Andriani -. A scuola andava bene, quest’anno aveva preso un debito, ma era una situazione recuperabile. Non era un leader, ma tutti gli volevano bene: era altruista con gli amici, sempre disponibile ad uscire di notte, con la pioggia o la neve se qualcuno aveva bisogno del suo aiuto. Chi lo conosceva ne parlava come un ragazzo sensibile, educato. Stava insieme alla sua ragazza da due mesi: erano belli insieme, stavano bene, si divertivano. Aveva anche già organizzato le vacanze estive con gli amici, in Spagna». Il pianto a dirotto esplode quando si parla di un futuro che non ci sarà più: «Aveva tanta voglia di fare, ma non farà più niente – continua il padre di Andrea -. Era già caduto in motorino da trasportato e si era rotto il bacino. Dovevamo capire, il suo destino era segnato. Avrebbe preso la patente della macchina a breve e gli avevo già comprato l’auto per settembre per impedirgli di andare ancora in moto. Ora è tutto finito». Le passioni di Andrea erano quelle di tutti i ragazzi adolescenti: il calcio, la palestra, i vestiti alla moda, la discoteca. L’ultima istantanea che il padre conserverà per sempre è proprio collegata alla passione per il divertimento: «Era andato con gli amici a ballare a Milano, un’auto guidata da un ubriaco li ha tamponati e loro sono rimati fino alla mattina in zona stazione Centrale – ricorda Riccardo Andriani -. Gli avevo chiesto se voleva un passaggio: mi ha ringraziato e rassicurato, dicendo che ce l’avrebbero fatta da soli. Un’immagine indelebile, dolce, di lui che torna e dorme per tutto il giorno dopo».

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