Castelli di lago, un festival che canta il territorio

Seconda edizione del “Festival Castelli di Lago”, in scena dal 3 al 19 luglio in 16 Comuni della provincia. Cinquantasette spettacoli spalmati in diciassette giorni nella manifestazione organizzata da Arteatro

Un festival che non solo promuove la cultura del territorio, ma la produce anche ed esalta le bellezze del Varesotto. È la seconda edizione del “Festival Castelli di Lago, in scena dal 3 al 19 luglio prossimi in 16 Comuni della provincia (Azzate, Barasso, Bardello, Biandronno, Bodio Lomnago, Buguggiate, Cazzago Brabbia, Comabbio, Comerio, Daverio, Galliate Lombardo, Gavirate, Inarzo, Ternate e Varese). Cinquantasette spettacoli spalmati in diciassette giorni di fila che attraverso il teatro nelle sue più varie forme toccheranno i luoghi simbolo del territorio, quest’anno non solo intorno al lago di Varese, ma anche sui laghi di Comabbio e Monate. La manifestazione è organizzata dall’associazione Arteatro con la collaborazione di tutti gli enti coinvolti, ma anche di Regione Lombardia, Fondazione Cariplo con il Progetto Etre e le Residenze Teatrali “I Giazer” di Cazzago Brabbia e Biandronno, le partnership di Lipu, Festival di Arzo, Varese Europea. Un insieme di spettacoli e partecipazioni di altissimo livello, produzioni dello stesso Festival che saranno “esportate” su altri palcoscenici, riscoperte di luoghi e tradizioni come la Palude Brabbia, il lavatoio di Cazzago, le stesse ghiacciaie. L’inaugurazione si terrà il 3 luglio: dopo la pedalata sulla ciclabile dello scorso anno, quest’anno si parte in barca da Biandronno alle 18, per poi approdare a Cazzago Brabbia e assistere ai primi spettacoli del Festival.
 
A fare da padrona di casa alla presentazione della manifestazione ci ha pensato l’assessore provinciale Francesca Brianza, che ha parlato di una seconda edizione «che si annuncia se possibile addirittura migliore della prima. Una serie di eventi che valorizzano il territorio, la cultura, l’ambiente, il turismo e le tradizioni». Il mattatore del Festival Castelli di Lago è senza ombra di dubbio Enrico Colombo, anima dell’Arteatro ed “inventore” di questo progetto, affiancato da numerosi amministratori dei comuni coinvolti: «C’è la crisi, ma noi abbiamo risposto con concretezza. Pensiamo che la cultura sia la risposta migliore e siamo contenti che anche tante amministrazioni ci siano venute dietro, confermando l’impegno dell’anno passato e in alcuni casi abbracciando l’idea per la prima volta. Ci spiace un po’ per chi ha deciso di lasciare (Travedona Monate per questioni economiche, Casciago e Luvinate per altri problemi non meglio esplicitati, ndr)», spiega Colombo. Le sezioni saranno cinque: a quelle dell’anno scorso (teatro, teatro di figura e burattini, esposizioni, ospiti d’arte) si aggiunge quella dei workshop con artisti eclettici come Thomas Rascher de “Le maschere di Familie Flöz”, “Ecce voce” con Antonello Cassinotti e “Il suono e il gruppo” con Paolo Paliaga. Tra le chicche da non perdere le produzioni del festival, a cominciare da “Paludi” di Betty Colombo, che sulla scia di “Le donne della pesca e del lago” racconta la Palude Brabbia di una volta, con un’opera di ricerca fatta di ascolto, studio e riflessione. E ancora “La guerra tra Cazzago e Varano”, idea nata da un episodio raccontato da “Virgola”, il giornale cazzaghese edito tra il 1957 e il 1960 e riscoperto dal sindaco Massimo Nicora che andrà in scena sul “palco” del lavatoio, e “Racconti in movimento” che toccherà otto tappe chiave sul percorso del festival. Saranno presentati tre libri: uno con tanto di cd audio dedicato a “Le donne della pesca e del lago”, uno intitolato “Sguardi” sul lavoro fatto da Chicco Colombo in collaborazione con Tiziana Bruno tra acquarelli su Facebook e racconti recitati, uno che è una sorta di work in progress che racconterà il Festival di giorno in giorno con immagini, testi e commenti.
 
Spazio anche ai giovani attori, primo fra i quali il cazzaghese Gabriele Di Luca, che ha co-prodotto “Pesci”, la storia del suo incontro con il pescatore-romanziere Ernesto Giorgetti. L’arte avrà il suo spazio ideale ai “Giazér”, lo scorso anno valorizzato al massimo da Pietro Pirelli e in questa seconda edizione affidato alle sapienti mani di Donatella Mora e Cristian Bolis con “Il lavoro dell’acqua e della memoria”: la prima propone un mondo magico fatto con i legni che il fiume Toce deposita nel lago Maggiore, il secondo li metterà in movimento con una videoinstallazione in uno spazio interattivo unico. Le foto e i pensieri dei lettori verranno poi raccolti e veicolati da VareseNews e i testi raccolti verranno messi in scena nello spettacolo di chiusura del Festival il 19 luglio. E ancora spettacoli all’Oasi naturale della Lipu in Palude, la mostra “Mia madre lavorava sul filo…Gualberto Niemen nelle fotografie di Maurizio Buscarino” a Villa Borghi di Biandronno” a cura dell’Archivio di Etnografia e Storia Sociale (AESS) della Regione Lombardia, la partecipazione di Antonio Catalano con il suo cantiere d’arte “L’invasione dei Cortesi” in partnership con “Varese Europea”. Insomma, di cose da fare dal 3 al 19 luglio ce ne saranno tantissime. Per dirla con le parole di Chicco Colombo, «un Festival che canta il territorio».

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Luoghi e immagini del Festival Castelli di Lago 2009 4 di 22
Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Giugno 2009
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