Consiglio comunale, passa il teleriscaldamento

L'assemblea approva a maggioranza la variante urbanistica che permetterà ad Agesp di costruire un impianto presso la propria sede Tosi (Lega): "Ora un piano energetico per il futuro di Busto"

Temi sostanziosi sul piatto del consiglio comunale martedì sera a Palazzo Gilardoni. Si sono votate misure di stampo urbanistico ma di interesse non limitato alla riorganizzazione dell’edificato: l’energia è stato in realtà il tema portante della seduta. In attesa che si definisca la delicatissima questione di Accam (un consiglio apposito si terrà non a fine giugno bensì a metà luglio, ma il 10 scade il termine perchè il Comune modifichi la convenzione con l’ex consorzio) con il modello Vedelago come opzione alternativa che incontra, sottotraccia, un vivo interesse, è il teleriscaldamento a tenere banco.
Si votava infatti una variante urbanistica ai sensi della legge regionale 12/2005 sul governo del territorio, tale da consentire ad Agesp Energia, società presieduta da Achille Broggi, di riutilizzare parte di un edificio all’interno della propria sede di via Marco Polo per costruirvi una efficiente centrale a cogenerazione capace di teleriscaldare parte della città. Un progetto peraltro annunciato tempo fa. Era stata battaglia già il giorno prima in commissione, con Corrado (Rifondazione) a denunciare come presunta sanatoria di un abuso edilizio la manovra, venendo prontamente stoppato da Broggi, di cui aveva chiesto l’audizione, e dal vicesindaco Reguzzoni che ribadivano piena correttezza di ogni passaggio del progetto. Tanto più che, come ricordava Reguzzoni anche in consiglio, anche la conferenza dei servizi convocata al riguardo ha dato parer positivo, pur vincolato al rispetto di una serie di prescrizioni.
Dalle opposizioni, che pure si sono astenute, è venuto un fuoco di fila di puntualizzazioni e richieste nel merito del progetto, debordando quindi dal punto che, sotto l’aspetto formale, era meramente urbanistico. Sempre Corrado è stato il più ficcante nel notare che un investimento complessivo da circa 17 milioni di euro (spalmati su circa vent’anni, la prima tranche sarà da due) appare azzardato quando il piano industriale cita appena 155 possibili utenze fra ditte e condomini da servire. Si vorrebbe qualche certezza in più, su tempi e risultati, aggiunge Fontana per Busto dei Quartieri; di prudente attesa la posizione del PD. Seccata la replica del rieletto europarlamentare Speroni in veste di presidente dell’assemblea: «Le reti si fannos empre nell’ipotesi che vengano usate. Altrimenti potremmo rinunciare a gas, acqua, elettricità, e tornare alle candele» e ai pozzi. Peccato per il paragone che il teleriscaldamento, per quanto moderno e utile, abbia un rivale non da poco nelle caldaie autonome, a differenza delle altre reti di pubblica utilità, al momento ancora insostituibili.

Importante l’intervento dell’ex sindaco Gianfranco Tosi: qui parlava non il consigliere comunale, ma quello d’amministrazione di Enel. «Il problema energetico è di quelli fondamentali per ogni amministrazione o governo» riconosceva. «Pertanto, ogni intervento va valutato con la massima attenzione. Oggi l’energia va localizzata, contrariamente a quanto suggerirebbe la globalizzazione : va adattata ai contesti locali» secondo esigenze particolari e risorse disponibili. Di seguito la sua proposta: «un piano strategico energetico per la città di Busto Arsizio, propongo che la Giunta cominci a lavorarvi». I tempi, necessariamente, non potrebbero essere brevi, nè lo saranno quelli del telriscaldamento, valutati già a fine 2007 in sei-otto anni per la realizzazione di una prima rete efficiente. Si parla insomma di prospettive che esulano dalla normale visuale (notoriamente cortissima) della politica.
Con la difesa del progetto di Agesp Energia da parte di maggioranza e amministrazione, leste a ricordare i vantaggi dell’operazione, fra cui la cancellazione dei costi delle caldaie nei condomini e la netta riduzione dell’inquinamento invernale in generale, è giunto il voto favorevole del consiglio. L’opposizione, pur favorevole al teleriscaldamento in sè, si è astenuta sulla variante urbanistica in votazione, ad eccezione di Cislaghi (gruppo misto) che ha votato a favore.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Giugno 2009
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