Il PD: “Case popolari alla Madonnina, addio”
"Il governo Berlusconi ha azzerato le risorse per l'edilizia pubblica" la denuncia. I 550 milioni del governo Prodi "dirottati" a copertura della mancata ICI. "Quasi sicuramente salva" l'area per cui si era mobilitato un comitato
La Madonnina di Castellanza è quasi sicuramente salva: questo l’annuncio che viene dal Partito Democratico. Per la salvezza della cappelletta votiva ottocentesca, minacciata da un piano di edificazione di 40 alloggi popolari varato nel novembre 2007, si era formato all’inizio del 2008 un apposito comitato.
La notizia farà quindi piacere a chi risiede nella zona e agli ambientalisti (sull’area sorgeva un boasco di robinie, già "azzerato"). La notizia brutta, annuncia il PD castellanzese, polemico, "è che i soldi – 550 milioni stanziati dal governo Prodi per la realizzazione del Piano nazionale di edilizia popolare – sono stati spazzati via dal governo Bossi-Berlusconi".
Se la notizia buona è che l’area verde della Madonnina è quasi sicuramente salva, quella pessima "è che Castellanza è amministrata da una Giunta che non ha alcun rispetto dei cittadini".
Le risorse per la realizzazione dei 40 alloggi nell’area Madonnina facevano infatti parte di un pacchetto
“nazionale” stanziato dal Governo Prodi. "Sulla base delle informazioni raccolte dal nostro partito", infierisce il PD, "possiamo oggi dire che quei soldi sono stati azzerati sin dall’agosto 2008". E più avanti viene spiegato, ovviamente dal punto di vista dei democratici, il motivo. "A quell’epoca Brunetta
e Tremonti erano impegnati a reperire risorse per pagare il buco dell’ICI sulle case dei ricchi (l’ICI
sulle case del ceto medio era già stata abolita dal governo del PD [lapsus: dell’Unione, ndr], ma questo i nostri attuali governanti si dimenticano sempre di dirlo) e così 550 milioni del miliardo perso col regalo dell’ICI furono presi proprio dal finanziamento per le case dei meno abbienti secondo la logica ‘togliere ai poveri per dare ai ricchi’ ".
"Da mesi a Castellanza si parla di questi nuovi alloggi. Il Comitato per la Madonnina è più volte
intervenuto sulla vicenda con proprie proposte tra cui quella di si intervenisse nell’area di via San
Giulio" insistono i democratici. "Quella proposta era ed è condivisibile se non altro perché è coerente con il lavoro fatto dalla ‘nostra’ (centrosinistra ndr) Giunta negli anni 1995-2004: svuotare progressivamente una parte dei palazzoni evitando di inserire nuovi inquilini al fine di creare le condizioni per la loro ristrutturazione integrale, assicurando agli attuali inquilini una casa nuova nella stessa area in cui abitano da decenni. Ma ora la vera novità è che i soldi sono spariti e che qualsiasi dibattito sull’argomento deve ripartire da zero".
Che fare a questo punto? Il PD propone una serie di interventi, senza rinunciare a polemizzare.
"1. Nel marzo scorso su pressione delle Regioni “rosse” il governatore PD dell’Emilia Romagna ha
siglato un’intesa con la quale il governo si impegna a reperire – per il 2009 – almeno 200 dei 550
milioni stanziati da Prodi. Ammesso e non concesso che quell’impegno sarà rispettato crediamo
che il nostro Comune debba riprovare ad accedere al finanziamento. Conquistare quei soldi
nonostante il dimezzamento delle risorse totali disponibili non è facile, ma bisogna provarci.
2. Per ottenere il contributo bisogna però stare con i piedi per terra. La prima cosa da fare è
ridimensionare i costi del progetto: la proposta di ristrutturare San Giulio anziché intervenire
sull’area Madonnina oggi non è una facoltà. E’ un obbligo!
3. Occorre che il Sindaco e la Giunta la smettano di prendere in giro i cittadini. Da quanto sapevano
che i soldi non c’erano più? Perché non l’hanno detto? Era solo incapacità? O forse si vergognavano
di ammettere che anche su questo tema – così come su strade, ferrovie, ambiente e servizi
sociali – il governo Bossi-Berlusconi sta facendo meno, molto meno, dei governi di
centrosinistra?
Serve, a Castellanza come a Roma, che chi ci governa offra più impegno e lavoro per il bene
comune. E soprattutto serve rispetto delle istituzioni, dei cittadini e delle associazioni e partiti che li
rappresentano".
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