La commissione: non c’è rischio amianto

Ha preso atto che il piano comunale di smaltimento dell’amianto del 1996 è in fase di avanzata esecuzione

La Commissione d’inchiesta sull’amianto ha chiuso i suoi lavori: ha preso atto che  il piano comunale di smaltimento dell’amianto del 1996 è in fase di avanzata esecuzione e che, allo stato attuale, nella città di Varese, non esistono rischi per la salute derivanti dall’amianto. 

ecco la relazione completa

La Commissione consiliare temporanea d’inchiesta con l’incarico di verificare entro giugno 2008 lo stato di avanzamento del piano comunale di smaltimento dell’amianto del 1996 e del monitoraggio delle aree a rischio previsto dalla normativa vigente è stata istituita con deliberazione n.1 del 24 gennaio 2008 con la seguente composizione: consiglieri comunali Giulio Moroni (Gruppo Lega nord per l’indipendenza della Padania), Fabrizio Mirabelli (Gruppo Democratici di Sinistra poi Gruppo Partito democratico), Carlo Nicora (Gruppo La Margherita poi Gruppo Partito democratico), Claudio Vanetti (Guppo Partito socialista) Antonio Brugognone (Gruppo Movimento libero), Angelo Zappoli (Gruppo Rifondazione comunista poi Gruppo La Sinistra), Giuseppe Pitarresi (Gruppo Comunisti italiani), Matteo Giampaolo (Gruppo Forza Italia), Flavio Ibba (Gruppo Unione democratica di centro), Stefano Andrea Clerici (Gruppo Alleanza nazionale). 
 

Nella prima seduta della Commissione, il giorno 25 febbraio 2008, sono stati eletti presidente e vicepresidente rispettivamente il consigliere Fabrizio Mirabelli (Gruppo Democratici di Sinistra poi Gruppo Partito democratico) e Claudio Vanetti (Gruppo Socialista). 
 

Nelle tre sedute seguenti sono stati acquisiti e trasmessi ad ogni commissario i seguenti documenti: 
 

  1. piano comunale di smaltimento dell’amianto del 1996;
  2. elenco con individuazione stabili, superfici, stato attuale;
  3. elenco lavori di bonifica eseguiti non compresi nell’elenco anno 1996;
  4. bonifiche previste per il 2008;
  5. schede censimento amianto, mod. NA/1 notifica presenza di amianto in strutture o luoghi;
  6. Decreto ministeriale del 6/09/1994 Normative e metodologie tecniche di applicazione;
  7. Legge regionale 29 settembre 2003 n.17 “Norme per il risanamento dell’ambiente, bonifica e smaltimento dell’amianto”;
  8. Deliberazione Giunta regionale 22 dicembre 2005 n.8/1526 Approvazione del Piano Regionale Amianto Lombardia (PRAL).

 

Dopo ampio dibattito, la Commissione ha deciso di attenersi alla seguente metodologia: focalizzare la propria attenzione sull’esame della situazione degli edifici pubblici, come da mandato ricevuto dal Consiglio comunale, acquisendo, tuttavia agli atti, anche eventuali segnalazioni riguardanti la situazione degli edifici privati. 
 

A tale scopo, ha richiesto l’audizione in qualità di tecnici del geom. Ambrogio Macchi (Area XII Manutenzione-Comune di Varese), dell’arch. Valeria Marinoni (area XI Tutela ambientale- Comune di Varese), del dott. Crescenzo Tiso (servizio ISL – ASL Varese) e della dott.ssa Emma Porro (ARPA di Varese) 
 

In tali audizioni si è approfondita la conoscenza della normativa regionale e la differenza tra amianto in matrice compatta e in matrice friabile. Si è appreso che, per quanto concerne l’amianto disperso, il monitoraggio del 2007, con postazione in via Campigli, ha dato un valore di 0,026 che se confrontato con quello di Brescia (0,20) o quello di Sondrio (0,23) è un buon dato, ben al di sotto dei limiti previsti dalla normativa. Nel 2004, l’ARPA ha provveduto ad effettuare un censimento dell’amianto presente anche negli edifici privati. Con l’entrata in vigore del Piano Regionale Amianto Lombardia (PRAL), dal 18 febbraio 2006 è attivo il Registro Pubblico degli edifici industriali e ad uso abitativo, dismessi od in utilizzo, degli impianti, dei mezzi di trasporto e dei luoghi con presenza o contaminazione da amianto, e delle strutture pubbliche e private aperte al pubblico con presenza di amianto, con l’obbligo da parte dei proprietari/amministratori di notificare alle ASL tutte le strutture in cui è accertata la presenza di amianto che, presto, sarà supportato da un rilievo aerofotogrammetrico della Regione Lombardia in corso d’opera. Nell’anno 2005 all’ASL di Varese sono pervenute 10 richieste per lo smaltimento di piccoli quantitativi di amianto siti nel Comune di Varese che hanno potuto beneficiare dei fondi regionali appositamente stanziati per un totale di 1350 euro erogati. Nell’anno 2006/2007 sono pervenute 5 richieste per un totale di 675 euro erogati. Di recente sono state inviate richieste anche all’Azienda dell’Ospedale e alla Provincia di Varese per sapere se hanno proceduto alla bonifica dell’amianto negli stabili di loro proprietà. L’ASL ha richiesto, infine, all’Attività Edilizia Privata che i futuri provvedimenti autorizzativi di interventi edilizi contengano prescrizioni relative alla bonifica dell’amianto, qualora presente e la Commissione raccomanda il rispetto di tale richiesta.

Presso la ASL viene tenuto un registro dei casi di mesoteliomi per studiarne le cause dal quale risulta che, a Varese, nel 2006 era presente un solo caso e, nel 2007, tre casi, nei quali la sopravvivenza media della diagnosi non supera i due o tre anni; si tenga conto che il periodo di incubazione della malattia può arrivare anche a 20 anni dall’esposizione della persona ad eventuali fonti inquinanti.

La volontà politica è quella di eliminare il rischio amianto entro il 2010 indicando come priorità le aree con presenza di grandi quantità, con una corsia preferenziale a seconda dello stato di conservazione.

La Commissione, contestualmente, ha acquisito e trasmesso ad ogni commissario un dossier con i lavori eseguiti negli stabili comunali al fine di eliminare la presenza di amianto e la programmazione dei lavori per il triennio 2008/2010 con le seguenti schede allegate: “Identificazione e mappatura di materiali contenenti amianto presso tutti i locali di proprietà dell’Amministrazione Comunale di Varese adibiti a centrale termica” e “Siti con amianto di proprietà comunale di cui alla L.R.17/2003”.

Al termine di questa prima fase di lavoro, la Commissione ha votato all’unanimità di rivolgere all’Amministrazione comunale una richiesta di stanziamento per gli opportuni sopralluoghi e le necessarie rilevazioni per l’area dell’ex macello civico di piazzale Gigli, non interessata dall’intervento di incapsulamento già previsto per la porzione adibita ad autorimessa dei pullman di Sila, e per la scuola elementare di via Mazzini, previa acquisizione di parere dell’ing. Colombo, dirigente dell’area Manutenzione del Comune di Varese.

Tale richiesta è stata avanzata dal presidente della Commissione Fabrizio Mirabelli al Sindaco, alla Giunta, ad ASL e ARPA con lettera protocollata in data 15 maggio 2008.

Avendo ricevuto delle risposte, in data 4 giugno 2008, dall’arch. Marco Roncaglioni (dirigente Area XI Tutela ambientale- Comune Varese) in relazione a tutte le scuole comunali e non specificamente alla scuola elementare Mazzini e, in data 23 giugno 2008, dall’ing. Lorenzo Colombo (Capo sezione manutenzioni Area XII Grandi opere e Manutenzione-Comune Varese), in relazione all’ex macello civico di piazzale Gigli, con copia delle analisi di fibre aerodisperse unicamente con metodo M.O.C.F. ivi eseguite dalla ditta Vedani Italsae srl, con prelievi nei locali adibiti ad archivio degli uffici giudiziari, nella ex sala macellazione e nel piazzale esterno, da cui risultavano valori inferiori al valore limite fissato dalla legge in 100 fibre/litro, ma nessun riscontro dal Sindaco e dalla Giunta, il presidente della Commissione Fabrizio Mirabelli, in data 24 giugno 2008, si è visto costretto a chiedere, data l’impossibilità tecnica di rispettare il termine prefissato per la relazione finale della Commissione, una proroga per consentire alla Commissione stessa di terminare i propri lavori.

Durante l’estate 2008, sono altresì pervenuti alla Commissione tre ulteriori documenti:

in data 4 luglio 2008, un documento dell’ARPA, a firma del dott. Ugo Musco (Direttore di Dipartimento) in cui si chiedeva cortesemente al Comune di Varese di indicare un unico referente per quanto concerne la problematica amianto al fine di evitare sovrapposizioni e per una migliore organizzazione del lavoro.

In data 22 luglio 2008, un documento della ASL di Varese, a firma del dott. Gianfranco Macchi (Responsabile Area Distrettuale di Varese- Distretto Socio Sanitario di Varese) il quale, premesso che, fino ad allora non esisteva l’obbligo di rimozione dei materiali contenenti amianto a meno che non fosse stata accertata la pericolosità della dispersione delle fibre, specificava che il proprietario dello stabile dove vi fosse presenza di amianto (nel caso dell’ex macello civico di piazzale Gigli e della scuola elementare di via Como il signor Sindaco di Varese o un dirigente delegato) era tenuto ad effettuare la valutazione del rischio secondo l’algoritmo regionale ed attuare un programma di controllo e manutenzione sottoscritto da personale qualificato al fine di ridurre al minimo l’esposizione degli occupanti. Solo dopo questi passaggi e in caso di risultati che potessero evidenziare una situazione di potenziale rischio, l’ASL in collaborazione con l’ARPA avrebbero potuto eseguire sopralluoghi (in condizione di sicurezza per gli operatori) e approfondimenti e proporre al Sindaco i provvedimenti necessari secondo le modalità previste dal PRAL.

Il secondo documento, in data 19 settembre 2008, a firma dell’ing. Lorenzo Colombo (Dirigente Capo Area XII-Comune Varese) il quale comunicava alla Commissione che era stata ultimata la bonifica dell’amianto in matrice friabile presente nel sottotetto presso il comparto scolastico via Como-via Rainoldi con allegato riguardante certificazione di restituibilità degli ambienti bonificati rilasciata dall’Autorità Sanitaria.  
 

La Commissione, in data 14 ottobre 2008, si è altresì interessata del caso denunciato dagli organi di informazione locale, dell’asilo “Le costellazioni” nel quale, a fine luglio, si erano evidenziate screpolature sull’intonaco del soffitto. L’ing. Giuseppe Longhi (Area XII Grandi Opere,Manutenzione-Comune di Varese), rispondendo alle domande dei commissari ha spiegato che, sospettando la presenza di amianto, si è proceduto ad effettuare un’analisi massiva (analisi della massa di calcestruzzo dell’intonaco) che ha dato come risultato un valore pari a 4,7% di presenza amianto, ovvero un valore molto basso, e un’analisi dell’aria, commissionata alla ditta Italsae srl di Besozzo, che, con il metodo MOCF, ha misurato internamente valori di presenza di amianto di 3 fibre/litro ed esternamente di 1 fibra/litro; per sicurezza si è richiesto all’ARPA di effettuare le analisi anche con il metodo SEM le  quali hanno dato valori inferiori a 0,2 fibre/litro. L’ing. Longhi ha sottolineato come i limiti di tollerabilità di presenza di amianto, rapporto fibra/litro, sono notevolmente superiori a quelli riscontrati. 
 

Nel frattempo, il Consiglio comunale,  con delibera n.65 del 30/10/2008 ha accolto la richiesta di proroga della Commissione fino al 31/12/2008.

In questa seconda fase di lavoro, la Commissione, preso atto dell’avvenuta bonifica della scuola elementare di via Mazzini, ha votato all’unanimità di rivolgere all’Amministrazione comunale una nuova richiesta di stanziamento per i necessari sopralluoghi e le necessarie rilevazioni con metodo SEM unicamente per l’area dell’ex macello civico di piazzale Gigli non interessata dall’intervento di incapsulamento già previsto per la porzione adibita ad autorimessa dei pullman di Sila.

Solo in data 22 dicembre 2008, è giunto un documento, a firma dell’Assessore Gladiseo Zagatto che annunciava che la ditta Vedani Italsae srl avrebbe effettuato, all’inizio del nuovo anno, numero cinque campionature per la misurazione della concentrazione di fibre aerodisperse nell’area indicata dalla Commissione.

il presidente della Commissione Fabrizio Mirabelli, quindi, si è visto costretto a chiedere una nuova proroga per consentire alla Commissione stessa di terminare i propri lavori, proroga che è stata concessa, nel mese di gennaio, fino al 31 giugno 2009.  
 

In data 19 maggio 2009, in seguito a trasmissione da parte del Comune di Varese di adeguata documentazione, la Commissione ha finalmente potuto riunirsi per valutare il risultato delle campionature effettuate nelll’area dell’ex macello civico. 
 

Sono state eseguite complessivamente n.5 campionature per la misurazione della concentrazione di fibre di amianto aerodisperse nelle seguenti posizioni: 
 

  1. esterno ex alloggio di custodia dell’ex macello civico;
  2. area SILA in corrispondenza del capannone aperto adibito a deposito dei pullman (di fronte all’ingresso);
  3. area SILA nel porticato del capannone a destra dell’ingresso;
  4. esterno ex sala di macellazione in corrispondenza dell’uscita laterale;
  5. interno ex sala macellazione.

 

I prelievi sono stati eseguiti il giorno 18 marzo 2009 dall’ARPA e i risultati risultano inferiori a 0,2 fibre litro, al di sotto del valore limite di esposizione per l’amianto indicato nel D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81 in 0,1 fibre per centimetro cubo di aria, pari a 100 fibre/litro e del limite fissato, al punto 6/b del D.M. 6 settembre 1994, in 2 fibre litro per la certificazione della restituibilità degli ambienti bonificati. 
 

L’area dell’ex macello civico presenta, poi, 6 zone in cui vi sono coperture in cemento amianto: 
 

  1. palazzina ingresso                330 mq;
  2. ex alloggio custode                 81 mq;
  3. tettoia deposito auto               42 mq;
  4. tettoia canile                          100 mq;
  5. sala macellazione                1995 mq;
  6. tripperia e locali adiacenti      910 mq;

 

Per un totale di 3539 mq. 
 

Secondo le prescrizioni del D.d.g. della Regione Lombardia l’ispezione dei manufatti è stata effettuata, il giorno 25 marzo 2009, in condizione di tempo asciutto; le analisi sono state svolte dal laboratorio della ditta Vedani Italsae di Besozzo.

Le coperture sono state raggruppate in tre diverse aree ritenute omogenee: 
 

  1. palazzina uffici posta all’ingresso, ex alloggio di custodia e tettoia retrostante, canile;
  2. capannone ex sala di macellazione;
  3. fabbricati a confine sud (tripperia e locali adiacenti).

 

In sintesi, dalle analisi condotte è emerso che: 
 

  • la presenza di fibre di amianto nell’aria è notevolmente inferiore ai limiti di legge;
  • la valutazione dello stato di conservazione delle coperture evidenzia la necessità, in base al Decreto regionale, “di rimozione della copertura entro i successivi dodici mesi”.

 

Ciò significa che, pur non essendoci, allo stato attuale, alcun rischio per la salute, in base alla nuova normativa regionale, che ha ridotto del 30% il limite precedente, l’Indice di degrado delle coperture individuato in 64 eccede di ben 19 punti quello consentito che dovrebbe essere, al massimo, uguale o maggiore a 45. 
 

Conclusioni: 
 

La Commissione prende atto che  il piano comunale di smaltimento dell’amianto del 1996 è in fase di avanzata esecuzione e che, allo stato attuale, nella città di Varese, non esistono rischi per la salute derivanti dall’amianto. 
 

In particolare è stata già eseguita la rimozione delle coperture in eternit nei seguenti stabili comunali: 
 

ambulatorio di via del Riveccio                     100 mq

autorimesse ex caserma via Copelli             252 mq;

canottieri Schiranna                                      653mq;

elementare viale Ippodromo                        2237 mq;

elementare Avigno                                      1260 mq;

elementare Bizzozzero                               1531 mq;

elementare Masnago                                    698 mq;

elementare Velate                                         480 mq;

elementare via Tagliamento                        1020 mq;

elementare via Busca;                                 1001 mq;

ex E.C.A. via Maspero                                   803 mq;

liceo musicale                                                 30 mq;

magazzino via Montesanto                           331 mq;

magazzino viale Valganna                            722 mq;

materna Bizzozzero                                      420 mq;

materna Capolago                                          20 mq;

media via Carnia                                         3120 mq;

palestra elementare S.Ambrogio                   60 mq;

palestra elementare via Bixio                        390 mq; 
 

e nei seguenti stabili non compresi nell’elenco del 1996: 
 

  • copertura vecchi colombari cimitero Bizzozzero;
  • copertura ex alloggio custode scuola primaria De Amicis Valle Olona;
  • locali piano interrato scuola primaria Mazzini di via Como;
  • locali piano interrato scuola secondaria Righi di via Rimoldi;
  • materiale coibente sotto i controdavanzali delle finestre elementare IV Novembre Sant’Imerio;
  • coibentazioni nel vespaio centro Grilli San Fermo.

 
 

Sono ancora in attesa di essere bonificati: 
 

ampliamento elementare Morandi                  194 mq;

campo rugby Giubiano                                   205 mq;

cimitero di Calcinate del Pesce                      220 mq;

cimitero di Masnago                                       430 mq;

cimitero di S.Ambrogio                                   360 mq;

ex macello civico                                          4530 mq;        

materna Fogliaro                                            46 mq;

media San Fermo                                        2400 mq;

palestra XXV Aprile                                        864 mq;

spogliatoi palestra via Como                            36 mq;

vigili urbani di via Sempione                           716 mq. 
 

A seguito dell’applicazione del Decreto direzione generale Sanità della Regione Lombardia n.13237 del 18 novembre 2008 (Indice di degrado), la Commissione invita l’Amministrazione comunale a bonificare, entro 12 mesi, l’intero comparto dell’ex macello civico di piazzale Gigli rimuovendo i Materiali Contenenti Amianto secondo le procedure previste dal D.lgs 81/2008 e dal D.M. 06.09.1994.

Tale intervento valutabile presumibilmente in una cifra intorno ai 300/320.000 euro (80/90 euro al mq) dovrà necessariamente essere proposto nelle prossime variazioni del programma tecnico economico dell’Ente. 
 

La Commissione consiglia l’Amministrazione comunale di restare in stretto contatto con la Provincia di Varese relativamente alla rimozione delle coperture in eternit negli stabili provinciali, in particolare nelle scuole superiori, e con gli altri enti pubblici per gli stabili di loro proprietà esistenti nel territorio comunale. 
 

Per quanto riguarda, infine, le segnalazioni relative alla supposta presenza di amianto in stabili privati, che esulano dal mandato ricevuto, la Commissione si impegna a trasmetterle agli uffici competenti per le opportune verifiche. 
 
 

Relazione finale approvata nella seduta della Commissione del 10 giugno 2009 all’unanimità.  
 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Giugno 2009
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