Le battaglie per Malpensa non premiano la Lega
Il voto nei comuni vicini all'aeroporto danno il potere a liste civiche o al PdL opposti al Carroccio. A Lonate Pozzolo, Arsago Seprio, Golasecca, Vizzola Ticino il verdetto è la sconfitta
Intorno a Malpensa la Lega corre da sola, ma la scelta non paga. Il partito conferma la sua forza alle europee, con percentuali in linea se non superiori rispetto a quella provinciale (26,3%). Eppure a Lonate Pozzolo, Arsago Seprio, Golasecca, Vizzola Ticino, il verdetto è di sconfitta. A Besnate, fuori asse rispetto alle zone interessate dai decolli ma ancora entro la zona economicamente influenzata dell’aeroporto, vengono rovesciati quindici anni di governo locale leghista, nonostante un consenso di portata decisamente ampia.
Lega e Malpensa sono un binomio "caldo" soprattutto da un anno e mezzo in qua. L’affaire Alitalia, la "battaglia" con tanto di sfilate al fianco dei lavoratori, un presidente di provincia, Marco Reguzzoni, che dopo un anno dalla sua rielezione a furor di popolo vola (letteralmente) a Roma per "salvare l’aeroporto", poi il decorso inesorabile di una crisi nella crisi che dimezza una struttura su cui tanto si è puntato. Dehubbing lo chiamano. Il Carroccio fu molto abile nel 2008 ad addossare al governo uscente di Romano Prodi ogni responsabilità, accusandolo di scelte romanocentriche e svendita della compagnia di bandiera, e a farsi portabandiera del lavoro (spesso precarissimo) in aeroporto. La nuova classe operaia avrebbe dovuto essere verde, non rossa. E non va mai dimenticato, all’estremo opposto della scala sociale, che quel Giuseppe Bonomi che presiede Sea è manager "in quota" Carroccio. Con l’avanzare del tracollo dell’hub, con la vicenda di Cai-nuova Alitalia e la piena conferma delle famose "scelte romanocentriche" – Malpensa sacrificata a favore di Fiumicino – le ironie da sinistra e non solo si sono sprecate. Basti guardare la quantità di lettere a Varesenews in cui si chiedeva conto a Marco Reguzzoni del suo tentativo di salvataggio dell’aeroporto. Gli ci vorrà forse qualche anno per potersi cavare i sassolini dalle scarpe, il tempo che lo scalo superi la sua crisi più grave.
Intanto però gli elettori sembrano aver sostanzialmente perdonato il partito, tributandogli un ampio successo nella nostra provincia. Andando a guardare i numeri, è utile un raffronto locale tra i voti ricevuti per le europee, espressione di un sentimento politco di appartenenza, e quello amministrativo che dà invece una misura della fiducia nell’operato sul territorio. Ad Arsago Seprio la Lega si deve accontentare, complice forse il candidato non arsaghese anche se molto conosciuto, del 13,5% alle comunali (un seggio) contro un 28,8% alle europee; a Besnate prende tre seggi e un lusinghiero 32% alle comunali (più del 29,5% colto alle europee) che comunque è il 10% meno di cinque anni fa, subendo una inopinata sconfitta per mano di un centrosinistra "civico". A Golasecca 21,6% alle comunali e un seggio per il Carroccio, contro un 26,4% "europeo", a Lonate Pozzolo 20,2% alle comunali e tre seggi, quasi il doppio in percentuale che nel 2004 ma modesto confronto al 24,6% delle europee. Situazione del tutto particolare a Vizzola Ticino dove con il 7,4% e 29 voti in totale (sic!) una lista di giovani padani candidati dal partito ha ottenuto tutti e quattro i seggi dell’opposizione; alle europee invece ben il 31,4% dei vizzolesi si è espresso in favore del partito di Umberto Bossi.
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