Loro scioperano, la cooperativa li licenzia
Sono i sei dipendenti e soci lavoratori della coop Auto Moto Service che lavorano al magazzino automatizzato dell’Agusta Westland di Vergiate
Loro scioperano, la cooperativa li licenzia. Sono i sei dipendenti e soci lavoratori della coop Auto Moto Service che lavorano al magazzino automatizzato dell’Agusta Westland di Vergiate. I sei hanno tentato di far ascoltare la propria voce con un presidio prolungato davanti ai cancelli dell’azienda, ma proprio oggi, lunedì 29 giugno, la cooperativa ha notificato loro la lettera di licenziamento. La motivazione è “assenza ingiustificata dal posto di lavoro”, anche se i dipendenti assicurano di aver fatto le dovute comunicazioni di sciopero nei tempi prescritti dalla legge. “Fin dall’inizio i lavoratori hanno tentato di farsi ascoltare dall’azienda per risolvere problemi legati al rispetto delle più elementari norme sulla sicurezza nello svolgimento del proprio lavoro, al riconoscimento della retribuzione degli straordinari e notturni resi obbligatori dalla turnazione e non pagati, ad una giusta retribuzione e qualifica legata alle proprie mansioni e contratto nazionale di lavoro, chiedendo il riconoscimento dei propri diritti ad organizzarsi con il sindacato per avviare una seria trattativa atta a risolvere i problemi sull’appalto – si legge in una nota del FlaicaUniti Cub -. Dopo 6 mesi di appalto con condizioni di lavoro inaccettabili e seriamente rischiose, l’atteggiamento sordo della cooperativa e le lettere di trasferimento con dequalificazione delle mansioni, hanno obbligato i lavoratori, il 5 di giugno, a proclamare uno sciopero ad oltranza, al fine di convincere i committenti dell’appalto (Agusta Westland), gli appaltanti (FATA Logistic Systems spa) ed i sub-appaltanti (Consorzio GAM e Cooperativa Auto Mot Service), a sedersi ad un tavolo con la CUB per trovare una soluzione conciliativa che risolvesse i gravi problemi interni all’appalto. La risposta delle aziende è stata quella di confermare i trasferimenti, sostituire i lavoratori in sciopero con altri dipendenti dell’appalto spostati nel magazzino automatizzato, minacciando apertamente gli scioperanti di ritorsioni, limitandosi ad approcci con il sindacato, ma dicendo chiaramente che non avrebbero mai accettato alcuna trattativa formale con la Cub, né tantomeno si sono mai attivati informalmente per dare le minime risposte ai lavoratori. I 6 lavoratori hanno continuato lo sciopero restando sui cancelli ogni giorno, distribuendo ai dipendenti Agusta un volantino che faceva un resoconto della loro situazione e l’unica visita interlocutoria che hanno ricevuto tramite padroni è stata la visita dei carabinieri e della Digos, chiamati dalla Direzione Agusta che, nonostante la totale assenza di rischio di ordine pubblico, hanno cercato di allontanare i lavoratori dal presidio. Il 23 giugno la cooperativa Auto Mot Service ha dato l’ultimatum ai lavoratori sostenendo che: o rientravano in fabbrica, alle stesse identiche condizioni di prima, con tanto di trasferimenti imposti, oppure li avrebbero licenziati. Dato che i lavoratori non si sono arresi alle condizioni capestro, hanno ricevuto la lettera di licenziamento, nonostante non fossero mai stati
assunti regolarmente sull’appalto. Ma ciò non fa desistere dalla lotta i 6 che continuano il loro presidio davanti ai cancelli dell’Agusta di Vergiate appoggiati dalla Cub e da tutti coloro che volessero esprimere solidarietà a chi non si arrende all’arroganza cieca e sorda dei padroni, per rivendicare condizioni di vita e di lavoro adeguate alle più elementari norme di civiltà”.
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