Mauro: “L’Europa non vi lascerà soli”
Incontro fra il candidato alle Elezioni Europee per il PDL e l’Associazione Artigiani della Provincia di Varese
In poche parole, «l’Europa non vi lascerà soli». Questo il messaggio dell’onorevole Mario Mauro, candidato alle Elezioni Europee per il PDL e presente all’Associazione Artigiani della Provincia di Varese di fronte alla Giunta della struttura varesina, al Presidente Giorgio Merletti e al direttore generale Marino Bergamaschi. Con l’onorevole, Lara Comi (la giovane saronnese candidata per il PDL alle Elezioni Europee) e l’Assessore alle Infrastrutture della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo.
Sul tappeto, presentati da Merletti, i problemi legati all’accesso al credito, ai flussi dell’immigrazione, alla tutela del Made in Italy, al consolidamento dei valori posti alla base delle micro e piccole imprese: etica, lavoro, famiglia, valorizzazione del territorio. E poi la armonizzazione delle buone prassi: ciò che funziona bene in altri stati europei dovrebbe essere esteso a tutti senza alcuna discriminazione. Nulla di più difficile: perché l’Italia è al sestultimo posto nella pesantezza delle procedure richieste per l’avvio di un’impresa: 10 giorni per lo start-up, 257 per ottenere una licenza, 1.210 per portare a termine un procedimento giudiziario. I costi sono esorbitanti: almeno dieci volte superiori ai paesi più virtuosi.
«Vorrei garantire ai 72 deputati che andranno in Parlamento Europeo – ha detto Mario Mauro – gli strumenti più giusti e funzionali per poter lavorare a favore della nostra realtà imprenditoriale. Sono a Varese e, quindi, è giusto che mi confronti con questo territorio: se devo recuperare un credito, per esempio, qui si va dai 5 ai 27 anni, in Olanda dai 5 ai 27 giorni. Ecco, è in questi casi che l’armonizzazione deve avere un senso; più che nella curvatura delle banane». Intervento, quello dell’onorevole, che si concentra su un salto culturale necessario in tutta Europa: «Se guardo a chi muove l’economia, a chi pensa al lavoro in senso etico creando ricchezza, a chi ha riscoperto la regola benedettina dello scavare nelle tradizioni del fare vedo le MPI, non certo le multinazionali. Ma l’Europa dovrà garantire agli imprenditori regole uniformi, leggi chiare (a misura di MPI, perché anche quelle europee non vanno sempre in questa direzione) e battaglie che siano volte, sempre e comunque, alla persona, all’impresa, alla famiglia ed alla difesa della democrazia».
Certo, l’Europa a volte sembra lontana e sete di credito ce ne sarà sempre. Soprattutto in questo momento storico. «L’Europa ha agito anche in questo senso – incalza l’onorevole – perché ha dato i soldi alle banche, ma le banche non li hanno dati a nessuno. Nel fare il proprio mestiere non ci si deve mai dimenticare di mantenere lo scopo per il quale è stato creato quel mestiere: posso parlare di banca etica e sociale, ma lo scopo per il quale si fonda una banca è un altro. Dare credito. Dobbiamo raddrizzare il disegno europeo: questa è una priorità assoluta. A partire, senza dubbio, dall’euro. Quindi affrontando con determinazione la politica mondiale ed il rapporto tra Stati Uniti e Cina per riequilibrare il debito».
Infine, l’onorevole Mauro – unitamente a Lara Comi – ritorna al passato per aprire un varco nel futuro: «Ciò che ci unisce è più forte di ciò che ci divide, dicevano i padri fondatori della Comunità Europea. Di armonizzazione fiscale e infrastrutturale si parla da tempo, e le perseguiremo. Per l’impresa e perché chi lavora su questo territorio si merita un’Europa attenta e vicina».
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