Per Melis una vittoria “al fotofinish” contro il simbolo di Berlusconi e Bossi

"La Voce Solbiatese" trionfa per un soffio nel voto amministrativo. Tra le sfide da affrontare il PGT e la verifica del progetto per l'area ex Sir-Rovelli, "migliorabile"

Luigi Melis può a buon diritto sorridere dopo una vittoria «al fotofinish», come la definisce, su un sindaco uscente, Giuseppe Bianchi, che aveva recentemente ricevuto la "benedizione" di Nino Caianiello, tra i più influenti leader provinciali del PdL. Ventidue voti appena, 1142 a 1120, con Progetto Solbiate di Matteo Corti "ottima terza" al 21% e il clamoroso naufragio di Solbiate Democratica che non raggiunge il 10% e resta senza consiglieri comunali – evidentemente le sirene "civiche" attirano più di quelle di schieramento, almeno a centrosinistra.

«Una vittoria che avevamo cercato» dice Melis: alle spalle, l’impegno negli anni di La Voce Solbiatese. Dall’esperienza dell’omonimo e fortunato bimestrale e dalla fusione delle liste di opposizione Uniti e Insieme per Solbiate è venuta la forza del cambiamento, che ha resistito persino all’"effetto sindaco ricandidato" e ai nomi di Berlusconi e Bossi esposti nel simbolo da Bianchi in concomitanza con le elezioni europee. «La corsa era dura» riconosce Melis, «ma la soddisfazione più grande è stata quella di superare una situazione imprevista che si era creata da un paio di mesi»: il riferimento è al supporto ufficiale del centrodestra provinciale alla lista di Bianchi, quando la maggior parte degli esponenti locali era già con La Voce Solbiatese. «È stata una volata, ma quelli abbiamo avuto più gambe» dichiara il neosindaco.

Quali gli elementi decisivi della vittoria? Magari la simpatica mangiata a base di prodotti sardi per chiudere la campagna? La politica del porceddu allo spiedo? Melis ride. «Sono mezzo sardo per parte di padre, ma solbiatese al 100% da sempre. Quella è stata un’ida per chiudere con una festa, in allegria, senza discorsi politici». Più decisivo del prendere i solbiatesi per la gola a suon di prelibatezze potrebbe essere stata la vicenda urbanistica dell’area ex Sir-Rovelli, una fabbrica che ha dato lavoro a generazioni di operai ed è stata recentemente abbattuta in vista di un discusso intervento commerciale. «Può essere stato questo davvero un elemento decisivo» analizza Melis, «non abbiamo fatto mistero delle nostre perplessità al riguardo e andremo a verificare questo progetto, per noi migliorabile. Sarò comunque il sindaco di tutti e sono aperto a suggerimenti dalle opposizioni». Fra le prime cose da fare, una verifica sul bilancio comunale e l’avvio della stesura del Piano di Governo del Territorio. La squadra di giunta c’è già, e daparecchio: Pierangelo Macchi sarà vicesindaco e si occuperà di sport, da dirigente del Gruppo Sprotivo Solbiatese quale è. Accanto a lui e a Melis, saranno assessori anche Mario Sansalone, Andrea Aspesani, Samnatha Caprioli, Walter Gadda e Luigi Colombo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Giugno 2009
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