Qualità delle acque, promosse tredici spiagge nel Varesotto
La Asl ha presentato i dati e la qualità delle acque. Sotto osservazione venti altre località in attesa di dati più probanti. I criteri di rilevazione cambiati con l'entrata in vigore della legge 116/2008
Tuffi nei laghi del Varesotto, la Asl ha presentato i dati e la qualità delle acque. Le tredici spiagge dove è consentito fare il bagno nell’estate 2009 saranno quelle di Zenna a Pino lago Maggiore, il lido Windsurf di Tronzano, Ronco delle Monache e il lido di Maccagno, la spiaggia del comune di Brezzo di Bedero, il lido II e alla 5 Arcate di Castelveccana, il lido Euratom di Ispra, Caravalle di Ranco, la spiaggia comunale di Osmate-Lentate, il campeggio di Comabbio, via Marcobi a Travedona Monate e la spiaggia comunale di Mercallo. Sotto osservazione, in attesa di risultati più probanti (uno, due o tre anni a seconda dell’inizio del monitoraggio) invece, sono i lidi di
Porto Ceresio, Brusimpiano, Lavena Ponte Tresa, Ghirla, la Schiranna di Varese, Ternate e Varano Borghi. Sotto osservazione anche i lidi di Cadrezzate, Angera, Monvalle, Porto Valtravaglia, il lido Sabbia d’Oro di Brebbia, Arolo e le due spiagge di Laveno Cerro e Ceresolo. Da valutare anche le sponde del fiume Ticino a Golasecca e il Circolo di Sesto Calende.

Lo scorso anno le spiagge balneabili erano solo 5, ma con l’entrata in vigore della legge 116/2008 recepito dalla Regione Lombardia sono cambiati i criteri di rilevazione e valutazione delle acque: la ricerca è concentrata sulla presenza di Eschirichia coli e Enterococchi, nocivi per la salute dei bagnanti. Le acque vengono misurate con prelievi mensili e ci vogliono almeno quattro anni di monitoraggio per avere un quadro preciso della situazione: i livelli sono eccellente, buona, sufficiente e scarsa. Le acque delle tredici spiagge promosse nel Varesotto sono tutte risultate eccellenti. La normativa europea prevede che entro il 2015 le acque monitorate debbano essere di qualità sufficiente. Per i punti non monitorati (intorno al lago di Varese e sul basso Ticino), i tecnici dell’Asl attendono il via libera delle amministrazioni comunali. Non è solo la qualità microbiologica, fisica e chimica dell’acqua ad essere monitorata, ma anche la tossicità algale (in collaborazione con Arpa) e gli aspetti logistico-infrastrutturali dei lidi, quali sicurezza, accessibilità, presenza di adeguati servizi igienico-sanitari.
«Dove non possiamo valutare la qualità dell’acqua o dove non sono terminati i monitoraggi la balneazione è vietata – spiega Paolo Bulgheroni, responsabile del servizio di Igiene e Sanità pubblica dell’Asl provinciale di Varese -. Se non c’è una classificazione evidente e se non ci è possibile fare valutazioni sulla presenza o meno di rischi per i bagnanti, inviamo alle amministrazioni la richiesta di vietare la balneabilità. Chi si vuole immergere lo fa a suo rischio e pericolo: l’acqua può essere splendida o si può andare incontro a salmonella, dermatiti, diarree, gastroenteriti e irritazioni oculari. Se non possiamo fare i controlli non possiamo dare il via libera».
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