Sono malato e dalla Romania dono 10mila euro ai bimbi di Varese

Emanuela Crivellaro racconta quanto accaduto in questi giorni: da una mail cestinata, quasi fosse uno scherzo. “Una fiaba a lieto fine, di quelle da raccontare”

A volte la realtà ci sorprende, Sembra quasi volerci dire che certe favole non accadono solo nei film o nella fantasia.
Come questa bella storia capitata al Ponte del Sorriso.
Arriva dalla Romania una mail che parla di una persona malata che vuole destinare parte del suo patrimonio alla nostra associazione. Chi l’ha inviata ci prega di metterci in contatto con un notaio. Quante volte circolano mail che annunciano vincite, eredità, facili guadagni? La mail viene cestinata.
Qualche giorno dopo qualcuno telefona dalla Romania per chiedere informazioni sul conto corrente intestato al Ponte del Sorriso per effettuare una donazione. Scettica sul fatto che davvero una persona così lontana pensi di contribuire al nostro progetto, rispondo di consultare il sito. Nel frattempo chiamo la banca, per sapere se in questo periodo si sono verificate delle truffe partite con una mail come quella che è stata spedita a noi. Il funzionario della banca mi rassicura, sostenendo di non aver ricevuto informazioni del genere. Penso a uno scherzo, a una presa in giro.
Passa ancora qualche giorno, controllo on line gli ultimi movimenti di conto corrente e rimango per qualche minuto incollata al video, senza parole!
Dalla Romania qualcuno ha accreditato ben 10.000 euro! E ha specificato per Il Ponte del Sorriso.
Ma allora era tutto vero! O la mail era una coincidenza?
E chi sarà colui che ha scelto proprio l’ospedale per i bambini di Varese?
L’immaginazione corre. Forse è una persona che ha vissuto quì per un periodo e ha avuto dei bambini nati al Del Ponte o che sono stati ricoverati nella nostra pediatria; forse la comunità rumena residente nel nostro territorio l’ha informata di questo importante progetto; già, forse….. Chissà come questa persona è venuta a conoscenza del Ponte del Sorriso!
Non conosco il suo volto, nè il suo nome. La mail è stata eliminata, non so come rintracciarla. Ma pubblicamente voglio dire grazie, un grazie grande così, con le braccia aperte come fanno i bambini.
Di certo è per noi una fiaba a lieto fine, di quelle da raccontare.
Perchè è una fiaba che parla di amore per la salute ed il benessere dei bambini, che sono il futuro del mondo.
E soprattutto ci insegna che quando un progetto è emblematico, come lo è il Ponte del Sorriso, non esistono confini alla solidarietà.
Emanuela Crivellaro

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Giugno 2009
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