A Varese la protesta dei vigili del fuoco della Lombardia
Hanno deciso di radunarsi in presidio nella città di riferimento del "loro" ministro per chiedere il pagamento degli straordinari arretrati, un po' di mezzi nuovi per lavorare e organico in più: "Promesse mai mantenute"
Tante promesse e pochi fatti: è questo che hanno denunciato i Vigili del Fuoco che si sono riuniti davanti alla prefettura di Varese, nel presidio a livello regionale organizzato appositamente lunedì 6 luglio 2009 “in casa” del loro ministro di riferimento, Roberto Maroni.
Dopo la delusione del decreto Abruzzo, che non ha dato alcuna soluzione per loro nè riguardo ai contratti, nè ai pagamenti di straordinari e nemmeno al recupero di mezzi nuovi, e in attesa del decreto ad hoc per loro promesso da Letta, i pompieri lombardi di Cgil, Cisl, Uil, RdB, Confsal si sono riuniti per manifestare e per ricordare che loro saranno sì “gli angeli del terremoto” ma devono pur mangiare.
«Questo Governo sembrava partito bene, ed è finito male – Spiega Mauro Gianotti, segretario nazionale della Confsal – Il decreto Abruzzo è stato una cocente delusione per noi. Ora, dopo la prima manifestazione di Roma di qualche giorno fa, abbiamo ricevuto da Letta la promessa di un dereto ad Hoc per noi. Ma nel frattempo manifestiamo, per sensibilizzare il nostro ministro, Roberto Maroni».
Un ministro di riferimento al quale i vigili in manifestazione imputano una serie di promesse non mantenute: «innanzitutto i 300 vigili promessi in Lombardia non aggiungono niente all’organico, si limitano a rimpiazzare dei fuoriusciti» spiega Omar Battilocchio, della Cgil Vigili del Fuoco di Varese. Poi la caserma di Ispra «Già deliberata ma mai resa concreta», le strutture di Malpensa «Che sono pesantemente sottorganico». Ma anche le ore straordinarie fatte dai Vigili del Fuoco in occasione dei mondiali di ciclismo nel 2008:«Non ce li hanno ancora pagate».
Senza contare che la loro professione va sempre più deteriorandosi, per vari motivi: utilizzo di volontari meno preparati dei vigili “ordinari”, vigili del fuoco giovani sbattuti su e giù per l’Italia, senza che siano in grado di “prendere coscienza” del territorio in cui lavorano.
Mentre, al contrario, chi vive nelle caserme assiste a quelli che non esitano a definire sprechi: «Comandi che ricevono barche che non servono, generatori assordanti e inutilizzabili, divise costosissime che durano pochi giorni» denuncia Ferdinando Mattei, di RdB.
E un paio di chicche anche a Malpensa: la prima è un super dragon con un braccio perforante, che potrebbe sfondare in emergenza la carlinga di un aereo, costato un milione e 200 mila euro. «Non lo possiamo usare però, perchè non è a norma. Va troppo piano» spiegano i pompieri di stanza all’aeroporto. La seconda è il nucleo di Elicotteri all’aeorporto, nessuno dei quali è adeguato per spegnere un incendio «Il modello che dicono essere assegnato al nostro aeroporto, in realtà sta a Torino» spiega Giuseppe La Rosa, rappresentante Uil e elicotterista a Malpensa.
La speranza è nel decreto “aggiustatutto”, ma è una speranza flebile: «Uno dei più grossi dispiaceri è non essere ricevuti dal prefetto questa mattina, ma dal viceprefetto – spiegano – E non è una questione di gerarchia: Simonetta Vaccaro era un nostro dirigente, prima di fare il prefetto a Varese».
Tra chi ha dato sostegno ai Vigili del fuoco, anche il deputato Daniele Marantelli, che ha innanzitutto manifestato Sorpresa per i mancati impegni del governo. « Un incontro in commissione ambiente, della quale faccio parte, con il comandante nazionale dei vigili del fuoco Gambardella aveva dato molte speranze a tutti. Ma stando alla situazione, sembra siano state disattese»
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