Canestri e divertimento al camp di Druogno
È un successo la vacanza estiva organizzata dalla Pallacanestro Varese con il progetto Gimme5. Oltre 300 i ragazzi che hanno partecipato, sotto l'occhio esperto di Andrea Meneghin e dello staff biancorosso
Obiettivo centrato. Tre settimane di camp tutte al completo. 330 ragazzi provenienti dalla provincia di Varese (ma alcuni anche dalla Liguria) si sono ritrovati a Druogno per il secondo appuntamento organizzato dalla Pallacanestro Varese. E la graziosa località della Val Vigezzo, un piccolo paesino nel parco nazionale della Valgrande, si è riempito ancora di piccoli atleti vestiti coi colori biancorossi. Dopo il successo della prima edizione del Camp Gimme5, che ha visto circa 200 ragazzi impegnati su due turni guidati dagli allenatori del vivaio varesino, sabato 11 luglio si concluderà la seconda edizione del camp estivo giovanile. Tre turni, non più due come lo scorso anno, che hanno visto il tutto esaurito. Come spiega Bruno Bianchi, responsabile delle giovanili e assistente allenatore della Cimberio. «Era una scommessa e l’abbiamo vinta – Un centinaio di ragazzi dell’anno scorso si sono iscritti anche quest’anno e se ne sono aggiunti molti altri. Vuol dire che la formula funziona. Le società amiche della Pallacanestro Varese, sono una quindicina in tutta la Provincia, ci hanno mandato i loro atleti, bambini tra i 6 e i 14 anni. Sanno che cosa siamo in grado di offrire». Vale a dire qualità degli allenamenti tecnici oltre a ore di puro e sano divertimento: «Druogno offre cinque campi scoperti, un palazzetto coperto e quest’anno avevamo a disposizione anche la palestra di Toceno e quella di Santa Maria Maggiore – spiega ancora Bruno Bianchi. Agli allenamenti sui campi, tre al giorno, abbiamo alternato gite in piscina a Domodossola, lezioni di educazione stradale, oltre alle gare di tiro la sera. Insomma, questa è la vacanza dei ragazzi del minibasket della Pallacanestro Varese ma prendiamo la cosa molto sul serio: si sta insieme, si condividono molti momenti ma si lavora anche parecchio».
Stare insieme all’aria aperta è senz’altro il punto di partenza ma Bianchi non nasconde che da questo "vivaio", tenuto d’occhio 24 ore su 24 ore per qualche settimana, possa uscire il nuovo Andrea Meneghin: «Da qualche parte c’è, ne siamo sicuri, bisogna solo farlo crescere». Andrea (nella foto con alcuni ragazzi) è nel gruppo degli istruttori, dodici ogni settimana, che si sono alternati a Druogno. Inutile dire che è l’idolo dei piccoli atleti. "Dobbiamo ringraziare tutti -conclude Bianchi- sono loro che trasmettono la passione per il basket ai nostri ragazzi. Se il camp è un successo lo dobbiamo principalmente a loro, agli istruttori".
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