Confiducia si muove, il plauso degli Artigiani
Associazione Artigiani ringrazia Raffaele Cattaneo, Domenico Zambetti e Roberto Formigoni per essersi adoperati per far ripartire il motore del fondo anticrisi per le PMI
E Confiducia si “muove”.
Bloccato in Regione Lombardia dallo scorso novembre – troppo tempo per le imprese che di quel fondo non hanno ancora visto un centesimo – ora Confiducia ha trovato attenzione in Regione Lombardia, grazie al tramite di Raffaele Cattaneo, assessore alle Infrastrutture e Mobilità, che ha sottoposto la questione all’assessore all’Artigianato Domenico Zambetti e al Governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni.
E’ di oggi la notizia che Confiducia è stato sbloccato grazie alla richiesta diretta dell’Associazione Artigiani: «Abbiamo sempre sostenuto l’importanza del fondo, definendolo strumento fondamentale per sostenere il ruolo dei Confidi e la micro e piccola impresa», dichiara Giorgio Merletti, proprio il 21 confermato nel ruolo di presidente dell’Associazione di Viale Milano 5. «Confiducia è valido ma così, come è stato pensato, non funziona. Si deve rimodulare in relazione alle vere esigenze delle MPI».
All’assessore Cattaneo arriva perciò il plauso dell’Associazione Artigiani, «perché ha dimostrato di sapersi impegnare ben oltre i confini imposti dalla sua materia (che non è certo il credito, ma la serietà di un politica si misura anche in questi campi), di promettere e mantenere».
Marino Bergamaschi, direttore generale dell’Associazione varesina, aveva lanciato un appello proprio in occasione del Congresso provinciale: «Alla Regione chiediamo – aveva detto – di intervenire subito, già alla prossima giunta del 29 giugno, per rimodulare Confiducia, affinché sia uno strumento vantaggioso per le imprese, e che si proceda alla ripatrimonializzazione dei Confidi».
E così è stato, perché attraverso l’intervento pronto e deciso della Regione, Confiducia si farà compatibile con le reali esigenze del mercato e delle sue imprese. Un passo importante, perché la politica si è avvicinata al segmento imprenditoriale delle MPI con una mossa concreta e, come ha scritto Dario Di Vico sul Corriere della Sera del 22 giugno, dimostra che “non vuol perdere gli artigiani ribelli di Varese”.
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