Il resto dalla macchinetta in stazione? Un’odissea

Il nostro lettore Manuel Carati racconta del viaggio di ritorno da Riccione finito con un resto non dato, i soliti ritardi, bigliettai scortesi e servizi non dati

Treni lenti e spesso sporchi, ritardi, caldo estremo e ora anche una macchinetta che al posto del resto dà una ricevuta “rimborsabile in tutte le biglietterie di Trenitalia” e un bigliettaio che "per troppa coda" il resto non lo dà. L’ennesima storia di disservizi ferroviari raccontata da un nostro lettore
 
Cara redazione, mi rivolgo a voi per raccontarvi una recente esperienza che la
dice lunga circa l’"organizzazione" dell’efficiente servizio ferroviario caldeggiato dal nostro Governatore Formigoni.
 
Domenica scorsa stavo tornando da Riccione con un espresso (lo stesso di cui ha parlato il Corriere della Sera qualche giorno fa) in arrivo a Milano alle ore 9.20.
Tralasciando i 20 minuti di ritardo con cui è arrivato a Milano C.le, mi concentro sulle peripezie lì nate. Mi reco alla "biglietteria automatica regionale" per poter acquistare il mio biglietto per Gallarate (non sapendo se alle stazioni del passante avrei trovato le biglietterie automatiche funzionanti). Al momento di pagare ho inserito una banconota da 20 euro, ed al posto del resto (che la macchinetta indicava puntualmente di dover erogare) mi è stata rilasciata una splendida "ricevuta di credito" dal valore di 16.40 euro "rimborsabile presso tutte le biglietterie Trenitalia".
 
Alquanto seccato per l’accaduto (mi aspettavo un resto in valuta corrente e non in valuta
Trentitalia), mi sono recato presso la biglietteria di Milano C.le per poter riscuotere il resto indebitamente e senza avviso trattenuto dal marchingegno. Dopo aver fatto la coda come tutti i santi cristiani di questa terra, mi sento dire “no signore, c’è troppa gente in coda, si rivolga presso un’altra biglietteria”. Non avendo altro tempo da perdere con questi disgraziati, mi sono recato in piazza Repubblica (dove ho notato che le biglietterie automatiche erano fuori servizio come temevo) ed ho preso il treno alla volta di Gallarate. Li ho trovato la biglietteria chiusa, ed uno splendido “omino” dell’assistenza clienti che mi invitava a riprendere il treno alla volta della stazione di Legnano per farmi rimborsare il biglietto da una biglietteria aperta. Naturalmente però essendo la biglietteria chiusa, lui lì a fare la “bella statuina”, l’edicola chiusa e la biglietteria automatica fuori servizio, avrei
dovuto regolarizzare la mia posizione in treno per la modica cifra di euro 50 se volevo raggiungere Legnano…
 
Cosa dire? Uno schifo? Una appropriazione indebita bella e buona? Come è possibile tutto ciò? Tralasciando il fatto che in una stazione come Gallarate il servizio di domenica sia una mera chimera (a parte la statuina di cui sopra), come si può permettere ad una società privata (come Trenitalia) di intascarsi e trattenere (non volendoli rimborsare) dei soldi di non propria pertinenza senza avviso?
 
Lascio a voi altri commenti essendo palesemente schifato da tutto ciò…grazie di tutto.
 
Manuel Carati

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Luglio 2009
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