Influenza, controlli solo a chi rientra dal Messico
Fino al 31 luglio rimane in vigore l'ordinanza ministeriale che limita verifiche accurate solo per chi viaggia dal paese del Centroamerica. Probabile da agosto un allargamento dei paesi "sorvegliati speciali"
Dal due maggio scorso sono entrati "in trincea". Si tratta del personale medico e paramedico della sanità aerea di Malpensa che, ordinanza ministeriale alla mano, controlla tutti i passeggeri in arrivo dal Messico: «Il canale sanitario è previsto solo per chi rientra dal Messico – spiega il dottor Camillo Carrà – e fino al 31 luglio, quando verrà rivista e riproposta l’ordinanza, attiviamo il controllo sanitario approfondito solo per questi passeggeri. Per chi rientra dagli Stati Uniti, invece, fa fede l’autocertificazione del viaggiatore supportata, comunque, dalla dichiarazione del comandante di volo che dichiara se ci sono stati problemi o meno a bordo».
Ed è stata proprio la dichiarazione di un comandante di un volo proveniente dagli Stati Uniti a far scattare l’allarme per l’unico caso sospetto avvenuto a Malpensa, un uomo controllato e ricoverato immediatamente nel reparto degli infettivi dell’ospedale di Busto. Un caso che poi si era rivelato infondato: «Premesso che a Malpensa abbiamo solo voli di tour operator, mentre quelli di linea atterrano a Fiumicino, devo dice che dal momento in cui è esplosa la questione, nel maggio scorso, non c’è più stato un charter fino al 22 giugno. Poi, lentamente, sono ripresi i viaggi dei tour operator e ogni settimana atterra un velivolo proveniente da Cancun. Circa 300 passeggeri prelevati direttamente dal loro aereo parcheggiato in una zona riservata dello scalo, portati al Terminal due dove c’è il nostro presidio a bordo di bus dedicati, dove viene rilevata la temperatura con i "termofocus" ( termometro a raggi infrarossi) vengono visitati ad uno ad uno e poi riportati al controllo passaporti. Un’operazione che dura circa 40 minuti in tutto e che svolgiamo anche grazie al sostegno della CRI perchè non sempre è agevole affrontare persone già stanche e che non hanno alcuna intenzione di perdere tempo».
Il canale sanitario è stato aperto ieri, eccezionalmente, anche per i ragazzi provenienti da Londra: «Abbiamo deciso di attivare il canale perchè era una situazione eccezionale. Nessuno degli studenti, però, aveva sintomi influenzali».
In vista di una rivisitazione dell’ordinanza ministeriale che, presumibilmente, allargherà le condizioni e il numero dei paesi che rientrano nel canale sanitario, il dottor Carrà invita a non drammatizzare: «In fondo si parla di un’influenza, curabile con i farmaci in circolazione. Ha colto tutti di sorpresa perchè ci si attendeva un virus diverso per l’inverno prossimo. Mi sembrano eccessive certe prese di posizione di cui si sente parlare in questi giorni. Se qualcuno, poi, di rientro da un viaggio, dovesse accusare sintomi influenzali, può benissimo ricorrere al medico di famiglia ricordando di essere reduce da un viaggio. D’altra parte, in Italia ogni anno 4000 o 5000 persone muoiono a causa dell’influenza. Si tratta di persone anziane o con malattie che indeboliscono. Non parliamo di un virus sconosciuto o di un male incurabile. Si tratta di un’influenza»1
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