La produzione varesina cerca l’uscita dal tunnel
I livelli rimangono lontani da quelli pre-crisi, ma l’indagine congiunturale sul 2° trimestre 2009 di UNIVA registra un ulteriore rallentamento della caduta. Con una forte disomogeneità tra comparti e singole imprese
Nel secondo trimestre del 2009 la velocità di caduta dell’attività economica ha rallentato rispetto al trimestre precedente, ma la ripresa è lontana e continuano ad esserci tensioni economiche.
È da questa premessa che parte l’indagine congiunturale relativa al secondo trimestre dell’anno, elaborata dall’Ufficio Studi dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. Come dire: è ancora presto per parlare di ripresa e chi si aspetta un’uscita dalla recessione repentina si sbaglia, la risalita sarà lunga. I mercati, precisa l’analisi, sono alla ricerca di una stabilizzazione, con continui movimenti di assestamento. Dopo la rapida e intensa caduta dell’economia dei mesi scorsi siamo ora di fronte a un periodo di aggiustamento in cui si alternano periodi di timida ripresa, legati essenzialmente alla necessità di approvvigionare gli stock di magazzino, ad ulteriori brevi cadute.
La domanda mondiale ha un andamento a singhiozzo e non è ancora sufficientemente stabile per sostenere una ripresa decisa.
Da qui la fotografia dei livelli produttivi dell’industria varesina che, pur non registrando ulteriori drastici crolli rispetto alla rilevazione precedente, rimangono lontani da quelli pre-crisi.
A quest’andamento irregolare dei mercati si aggiungono i problemi crescenti legati alle difficoltà di accesso al credito e al mantenimento di una sufficiente liquidità. Sempre più imprese lamentano una maggiore rigidità di comportamento da parte delle banche, un innalzamento dei costi di commissione e degli spread, nonché una richiesta di maggiori garanzie integrative rispetto al passato e riduzioni dell’affidamento.
LA PRODUZIONE IN PROVINCIA DI VARESE
Sotto il profilo produttivo i dati dell’indagine congiunturale del secondo trimestre confermano un rallentamento nella caduta e una stabilizzazione sui bassi livelli dei primi tre mesi dell’anno, anche se appare evidente il peggioramento rispetto ai risultati ottenuti prima della crisi economica. Dopo il crollo dei mesi passati nel secondo trimestre del 2009 le imprese intervistate si distribuiscono omogeneamente tra coloro che hanno registrato un miglioramento (32%), un peggioramento (34%) o una situazione di continuità (34%) rispetto alla rilevazione precedente.
I segnali di un rallentamento nel deterioramento economico arrivano però in ordine sparso e si evidenzia una forte disomogeneità di comportamento tra comparti e singole imprese: a fronte di realtà che mostrano una stabilità o un miglioramento rispetto al trimestre precedente, imputabili in gran parte a rimbalzi tecnici, vi sono altre situazioni che continuano a registrare peggioramenti.
LE ASPETTATIVE
Questa situazione in continua evoluzione non permette ancora di avere un orizzonte a breve tendente al sereno. Il profilo delle aspettative si sta stabilizzando, tuttavia il sentiment generale delle imprese è incerto e non spariscono i timori per probabili ricadute future. Quasi nessuna attività produttiva prevede una ripresa già nei prossimi mesi, la maggior parte degli imprenditori attende una svolta del ciclo economico solo nel 2010. Le previsioni produttive per il prossimo trimestre continuano a essere influenzate dal clima generale di incertezza e la maggior parte degli imprenditori intervistati prevede una produzione stabile sui bassi livelli attuali (57%) o un peggioramento (38%).
GLI ORDINI
La consistenza del portafoglio ordini è ancora orientata negativamente con il 51% delle imprese del campione che ha registrato peggioramenti, ma rispetto al trimestre precedente aumenta la percentuale di coloro che hanno assistito a un aumento passati al 32% contro il precedente 7% del primo trimestre 2009. Sono soprattutto gli ordini esteri ad essersi stabilizzati.
MERCATO DEL LAVORO
Sotto il profilo occupazionale continuano ad esserci difficoltà accentuate dal protrarsi della crisi economia: gli effetti della recessione sul mercato del lavoro sono generalmente di lungo periodo e se la Cassa Integrazione Guadagni è un valido strumento per gestire tensioni di breve periodo a cui segua una veloce ripresa, allo stesso tempo presenta maggiori complessità nei casi di crisi di più lunga durata, come quella attuale. Nel secondo trimestre del 2009 il numero di ore di Cassa Integrazione Guadagni si è mantenuto ancora su livelli elevati: sono state autorizzate circa 8.673 mila ore, in aumento rispetto al trimestre precedente (+52,9%) e pari a circa otto volte le ore autorizzate nel periodo aprile-giugno del 2008. Complessivamente nel primo semestre sono state autorizzate 14.346 mila ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, circa il doppio delle ore complessivamente autorizzate in tutto il 2008. Il forte incremento delle ore autorizzate nel secondo trimestre dell’anno è un fenomeno che ha riguardato tutti i principali settori.
L’EXPORT VARESINO
Le esportazioni varesine, i cui ultimi dati dettagliati sono relativi al primo trimestre 2009, hanno raggiunto 1.735 milioni di euro, in leggera flessione (-3,6%) rispetto al primo trimestre 2008, a fronte, però, di ben più gravi peggioramenti nell’export italiano (-23%) e lombardo (-21%). La stessa dinamica ha riguardato l’import, ammontato a 1.159 milioni di euro, in riduzione del 3,8% rispetto al primo trimestre del 2008, contro contrazioni intorno al 22% a livello nazionale e regionale. Il saldo commerciale varesino continua a rimanere positivo (+577 milioni di euro), anche se in leggero peggioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno prima (+ 596 milioni di euro).
Sotto l’aspetto della dinamica, si registrano comportamenti divergenti non solo tra diversi settori, ma anche tra differenti comparti.
Le esportazioni e le importazioni metalmeccaniche complessivamente generate hanno subito una flessione rispetto al primo trimestre del 2008 (rispettivamente -3,5% e -5,0%), ma all’interno del settore si evidenziano profonde differenze tra i comparti che lo compongono: l’aeronautico ha registrato risultati positivi sia nell’import che nell’export, così come sono in aumento i flussi di esportazione legati alla produzione di prodotti in metallo; rimangono invece in sofferenza altri comparti tra cui gli elettrodomestici.
Anche il settore tessile-abbigliamento ha visto una riduzione dell’import (-7%) e dell’export (-3,9%), legata essenzialmente alla produzione di prodotti tessili che ha registrato un peggioramento, a fronte di un miglioramento nel comparto abbigliamento.
Nel settore chimico e farmaceutico si mantengono stabili le importazioni (-0,5%), a fronte di una caduta dell’export (-14,8%). Tuttavia sono i prodotti chimici ad aver registrato una contrazione delle esportazioni, mentre crescono i flussi esportativi generati dal comparto farmaceutico.
L’export del settore gomma e materie plastiche, dopo il risultato negativo del 2008 (-6,3% rispetto al 2007), segna una variazione positiva nel primo trimestre del 2009 rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno (+4,6%). Peggiora invece l’import che subisce una riduzione del 2%.
Le prime anticipazioni sui dati export di aprile, però, portano ad un peggioramento del trend sui mercati esteri. Aggiornando i conti, nel primo quadrimestre l’export varesino segna -8,8% rispetto ai livelli di un anno fa, mentre l’Italia subisce un più pesante -24,4%. La Lombardia segna, invece, -22,9%.
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