“Parole, parole, soltanto parole dal Comitato borsanese”
Dura controreplica del presidente di Legambiente Busto Barcucci, offeso dai toni delle risposte del comitato alle sue posizioni scettiche sul "modello Vedelago"
Riceviamo e pubblichiamo
Innanzitutto voglio chiederVi di rettificare, se possibile, la lettera dei signori Barbaglia e Zaroli, o sarò costretto a passare alle vie legali: i “deliranti attacchi provenuti dal Sig. Barcucci” saranno i loro, come le loro proposte che sono vecchie di 15 anni. Non quelle del Comitato di Borsano, ma il cosiddetto “modello Vedelago”. E’ un sistema di RD a valle, che fino alla primavera del 2008 non aveva la normativa per utilizzare il prodotto di scarto che resta, quella melma plasticosa estrusa. Da quando lo sponsor di questo metodo di riciclo, Zaia, – uno tra i tanti metodi di RD, non l’unico, e per questo si diventa integralisti – è diventato Ministro all’Agricoltura, è stata messa una specie di certificazione al refluo prodotto. Se sarà vera gloria per questo residuo secco, lo sapremo negli anni a venire. E’ per questo che adesso manca il tempo di dire “revamping sì o no”. Esistono tempi tecnici e scadenze amministrative che seppelliscono nei fatti la proposta di mettere INTEGRALISTICAMENTE le due ipotesi in alternativa. D’altronde gli anni (che per gli scriventi non sono tutti uguali, sic) sono passati come acqua sulla roccia in quanto ai risultati ottenuti dal loro impegno ecologico profondo.
Con questo non sto affermando che il sottoscritto, membro del Direttivo lombardo di Legambiente e pertanto espressione delle idee dell’Associazione, sia a favore del revamping; a molti fa comodo opportunisticamente mettermi in bocca frasi e pensieri non miei ( sino alle mie citazioni messe da Zaroli e Barbaglia, che io non rinnego, ma frasi compresse in poche righe di un blog giornalistico, pur vere nella sostanza ).
Parole, parole, parole: il Comitato di Borsano non ha fatto, in quindici anni circa della sua esperienza, una vera poltica ambientale, come movimento locale ecologista. La paura per la propria salute lo ha spinto ma questa forza non ha avuto aiuti di carattere ambientalista: semplice sindrome di Nimby, not in my backyard, non nel mio cortile. Senza potere e volere crescere, più in là del proprio orizzonte, si è inaridito in battaglie politiche interne al sistema dei partiti, fino a costituire il nucleo delle liste elettorali a supporto del sindaco Rosa. Quando si dice che la via dell’inferno è lastricata di buone intenzioni!
Parole, parole, parole: sono mancati i fatti ed il collegamento con le associazioni ed i comitati degli ecologisti italiani. Fatti concerti e risultati concreti: in quanto alla meravigliosa Convenzione approvata, dove sono i frutti delle parole scritte? A chi si è appoggiato il Comitato di Borsano per reclamare quello che in 15 anni non ha mai ottenuto? Ai politicanti bustesi, come una semplice lobby. E’ un loro diritto, ma non confondiamo le questioni ambientali con i reclami di alcuni cittadini loquaci. E’ la luna l’obiettivo da raggiungere, non le mani dei politici bustesi.
Distinti saluti.
Legambiente circolo Busto Arsizio,
il Presidente Andrea Barcucci
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