Quando la pancia del paese porta al razzismo
Il commento dell Acli provinciali sul "pacchetto sicurezza": «Progetto xenofobo del governo»
Riceviamo e pubblichiamo
L’approvazione del Disegno di legge n° 733/08 (pacchetto sicurezza) porta a compimento il progetto xenofobo del governo ed in particolare delle Lega appagando i sentimenti peggiori contro gli immigrati e la criminalizzazione degli irregolari coltivati per anni. Si materializza sempre più la teoria che vede l’altro, di origini diverse dalle mie, come soggetto pericoloso portatore di problemi sociali. Un preciso disegno politico che oltre a provocare sofferenze – come denunciato dai Vescovi – fa rinascere vecchie e pericolose teorie razziste.
L’altro, l’immigrato è un nemico. Tutti gli immigrati sono pericolosi, salvo quelli che collaborano con il mio nucleo familiare e che mi risolvono i problemi, o che stanno costruendo la mia casa: quelli sì che sono bravi; non importa come sono arrivati, quale percorso difficile hanno dovuto affrontare prima di inserirsi nel mondo del lavoro, magari aprendo anche un impresa artigiana. Per adesso e finché ci faranno comodo, possiamo ritenenerli anche “integrati” ovviamente senza una serie di diritti, a partire dal voto, perché integrati sì, ma non uguali! Gli altri, i nuovi immigrati, che magari scappano da guerre o da persecuzioni, non sono degni neanche di essere considerate “persone”, ma solo delinquenti.
Complimenti: il governo ha colpito nel segno, i politici locali più “illuminati” alimentano poi ulteriormente questo sentimento: basti vedere l’assessore alla sicurezza di Gerenzano che invita addirittura i suoi concittadini a non vendere o affittare agli immigrati. Misure come queste forse dovrebbero ricordare quelle analoghe ai danni degli ebrei qualche decennio fa e che oggi ricordiamo nei giorni della memoria. Ma quale memoria abbiamo?
Ultimo, ma non ultimo tra i problemi, è l’assoluta cecità del Governo sulla presenza di stranieri nella famiglie. Migliaoa di persone in attesa di essere regolarizzate, migliaia di famiglie che avendo trovato una persona alla quale affidare persone care e le chiavi di casa di trovano come unica risposta il coinvolgimento in una spirale criminalizzante.
Come sottolinea Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli: «Colpisce la totale cecità del governo di fronte a questioni così evidenti come quella delle lavoratrici immigrate che assistono i nostri anziani. Una cecità che tradisce un approccio puramente ideologico al tema dell’immigrazione e, più in generale, una mancanza di visione di futuro, una chiusura al mondo e ai cambiamenti che comunque avvengono e che non si è in grado di governare».
Un dato è positivo: finalmente tutti i lavori in nero nei cantieri e nelle case saranno costretti a fuggire e quindi la piaga del lavoro nero dovrebbe terminare, anche perché chi li ha sfruttati fino ad oggi diventa anche per legge da domani un “Criminale”, a meno chi non fuggano solo o lavoratori in nero immigrati , sostituiti , sempre in nero dagli italiani lasciati a casa senza lavoro da questa crisi che – parola del governo – non esisteva fino a ieri e dalla quale oggi ne siamo già usciti!
Come Acli Varese riteniamo quello di oggi uno dei giorni più tristi per il nostro paese. Un paese che se sente più forte perchè umilia i più disperati. Sollecitiamo il governo a ravvedersi e i cittadini ad aprire gli occhi su cosa sta capitando. Non si vuole usare il cuore – per paura di essere accusati di “buonisti”, usiamo almeno il cervello, è sempre meglio della pancia.
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