Ru486, via alla commercializzazione
La maggioranza del’Agenzia Italiana del farmaco (Aifa) ha approvato. La pillola abortiva potrà essere somministrata in ambito ospedaliero come previsto dalla legge 194. La decisione ha scatenato molte polemiche
Via libera alla commercializzazione della pillola abortiva Ru486, la maggioranza del’Agenzia Italiana del farmaco (Aifa) ha approvato. L’ok è venuto dal presidente del Cda, Sergio Pecorelli, e dai consiglieri Giovanni Bissoni, Claudio De Vincenti e Gloria Saccani Jotti. Ad esprimersi negativamente è stato invece Romano Colozzi, assessore alle Risorse e Finanze della Regione Lombardia.
In Italia la pillola potrà essere usata solo in ambito ospedaliero, così come previsto dalla legge 194. Dopo una lunga istruttoria è stato raccomandato di utilizzare il farmaco entro il quarantanovesimo giorno, cioè entro la settima settimana.
La decisione ha scatenato subito molte polemiche. Monsignor Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Academia pro Vita, a annunciato che «l’uso della pillola in questione comporta la scomunica per le donne che vi fanno ricorso così come per i medici che l’hanno prescritta perché la sua assunzione è analoga a tutti gli effetti dell’aborto chirurgico».
Dall’Udc ha parlato il deputato varesino Luca Volontè (a destra nella foto), «Con la commercializzazione della pillola assassina trionfa la cultura della morte. E non è sicura: ricorrendo all’aborto chimico, donne e ragazze italiane che vogliono evitare una gravidanza indesiderata non faranno altro che uccidere di sicuro una vita umana mettendo in pericolo anche la propria. Le proprietà del farmaco restano ancora avvolte nel mistero. La mancata pubblicazione del dossier da parte della Exelgyn è un occultamento della verità scientifica che aggrava la totale mancanza di trasparenza nell’operazione messa a segno oggi».
Dal Partito Democratico si alza invece in difesa della pillola la voce di Vittoria Franco, responsabile Pari Opportunità, «la Ru486 – sostiene Franco – non è un avvicinamento all’aborto ma un’altra modalita’ per l’interruzione di gravidanza che rientra nella legge 194. Una legge buona che funziona bene. Non e’ giusto fare allarmismo sui dati o ricorrere a condizionamenti psicologici. La Ru486 e’ una libera scelta della donna. Tra l’altro la pillola, sperimentata da molti anni in Italia, è adottata con successo in molti paesi europei».
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