Schiamazzi al parco, che fare?

Ancora una volta al centro la difficile convivenza tra i giovani che si ritrovano in allegra compagnia e chi la mattina deve alzarsi per andare a lavorare. Il caso del parco di via Depretis illustrato da una lettrice: e ieri sera si sarebbe sfiorata la rissa

Dal mese di maggio per chi vive nei dintorni del parco comunale di via De Pretis a Beata Giuliana è praticamente impossibile andare a dormire prima di mezzanotte, e per un bel pezzo anche dopo. Problema tipicamente estivo, quello della convivenza tra chi si gode spensierate vacanze e chi invece deve continuare a lavorare, benchè il clima dica da settimane che è ora di andare al mare. È una nostra lettrice, Samuela, residente nella zona, a sottoporci il problema, nella speranza che almeno un minimo di pubblicità sulla stampa possa farvi porre più attenzione.
Un gruppo di ragazzi, «non della zona», sosta sulle panchine del parco fino a tarda notte. Seguono urla, schiamazzi e musica di sottofondo. E manco a dirlo nelle case antistanti c’è gente che vorrebbe poter dormire, perchè la mattina dopo deve alzarsi presto per andare a lavorare (a differenza dei ragazzi). «Abbiamo chiamato più volte i carabinieri, la polizia, i vigili ma nessuno si è mai recato a controllare quello che succede nel parco» dice l’autrice della segnalazione. In verità le forze dell’ordine qualche volta si sono anche viste, ma senza che i controlli avessero esiti decisivi.

«Ieri sera» ci aggiorna telefonicamente Samuela «si è anche venuti alle mani. La Polizia Locale, dietro nostra insistenza, aveva mandato una pattuglia a dire ai ragazzi di abbassare il volume di chiacchiere, musica e quant’altro. Quelli hanno semplicemente fatto il giro del parco, via la pattuglia loro erano di nuovo lì». A quel punto un condomino sui cinquant’anni si è inalberato e dalla finestra di casa ha cominciato a dire ad alta voce ai ragazzi cosa pensava di loro. Da lì ad essere invitato a scendere per dirle in faccia, certe cose, è stato un attimo. Sarebbero volati insulti, manate e spintoni. Alla fine, secondo il resoconto della nostra lettrice, sono dovuti giungere sul posto di nuovo la Locale e anche la Volante in servizio per calmare gli animi (dalla Polizia non vengono nè conferme nè smentite al fatto). «I documenti li hanno chiesti a noi condomini, ma siamo noi i danneggiati» lamenta la nostra lettrice. «Se nel resto di Busto hanno chiuso i parchi, perchè dobbiamo essere proprio noi a pagarne le conseguenze?»

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Luglio 2009
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