Senza stipendio da due mesi, chiedono che la scuola paghi
Nuova protesta delle lavoratrici della cooperativa Settelaghi. A dieci giorni dalla riunione in Prefettura la situazione non è cambiata
Sono circa 60 persone. Tutte addette alle pulizie in alcuni istituti superiori della provincia. Tutti impiegati dalla Cooperativa Sette Laghi che, dal 2004, vede reiterarsi un appalto di pulizie, accettato inizialmente a costi contenuti in modo provvisorio in attesa di un appalto regionale stabile.
Oggi, queste lavoratrici si sono presentate fuori dall’Ufficio scolastico provinciale, per chiedere nuovamente il pagamento degli stipendi di maggio e giugno.
Non si tratta della prima protesta: della loro situazione si era discusso il 16 luglio scorso in Prefettura, davanti al viceprefetto Del Prete: le lavoratrici della Sette Laghi, addette alle pulizie in 21 istituti del varesotto, lamentano il mancato pagamento di due mensilità. Il pagamento, però, non avviene perchè la cooperativa attende dallo Stato l’adeguamento Istat del compenso pattuito 4 anni fa. Si tratta di circa 200.000 euro, proprio la stessa cifra che la Cooperativa è stata chiamata a pagare all’Inps per mettere a posto i contributi delle lavoratrici. Senza quei fondi statali, la Sette Laghi non può saldare il suo debito previdenziale e accedere così alla possibilità di dilazionare il restante debito, recuperando i fondi per pagare i dipendenti.
Davanti al vice Prefetto, si era deciso di superare l’inghippo burocratico: si sblocca il pagamento delle lavoratrici facendolo assolvere direttamente alle scuole attraverso una sorta di "cessione del credito", in attesa che da Roma giungesse notizia circa l’adeguamento Istat e l’eventuale dilazione dei pagamenti all’Inps.
A distanza di dieci giorni, però, solo qualche scuola si è mossa dando seguito all’accordo trovato davanti al Prefetto. Per la maggior parte degli istituti, invece, la mancanza di una comunicazione ufficiale da parte dell’Ufficio provinciale scolastico, è stata sufficiente per rimbalzare le richieste delle addette alle pulizie. Da qui la nuova protesta delle lavoratrici proprio sotto le finenstre dell’Ufficio scolastico provinciale.
Questa mattina, dunque, le lavoratrici, accompagnate dai rappresentanti sindacali di base, si sono presentate in via Copelli chiedendo spiegazioni. L’assenza per ferie del Provveditore Merletti ha probabilmente allungato i tempi di attuazione di quell’accordo. In mancanza di un referente istituzionale, si è preferito telefonare all’Ufficio regionale dove il dirigente incaricato Yuri Coppi ha scritto una lettera che verrà diramata in tutte le scuole, chiedendo ai presidi di pagare direttamente le lavoratrici, sulla base ddell’intesa raggiunta con il vice Prefetto.
Risolta, almeno sulla carta, la prima emergenza lavoro, rimane, tra le dipendenti, l’amaro per vicende che ormai si ripetono: « Sono almeno 15 anni che lavoro con cooperative che poi, alla fine, non rispettano i patti. Mi è già capitato di perdere stipendi a causa del fallimento di queste cooperative. Ogni volta c’è un problema» ha commentato una lavoratrice.
Il debito contratto dai 21 istituti si aggira sui 1300 euro a dipendente: le lavoratrici, infatti, guadagnano una media di 650 euro al mese che, moltiplicato per 60, fa circa 39.000 euro.
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