Tronconi: “A Roma e in Europa bisogna presentarsi uniti”

Il presidente di Sistema Moda Italia commenta l'uscita pubblica dei tessili di stamane: «Non facciamo di tutta l'erba un fascio, e non dividiamoci: di fronte alla politica serve unità»

L’incontro di stamane a Busto Arsizio fra imprenditori tessili ha visto emergere chiari segnali di insoddisfazione e di rapporti tesi tra alcune realtà settoriali. In particolare appariva evidente la denuncia del tessile all’indirizzo della moda. Per quest’ultima risponde Michele Tronconi, imprenditore bustocco e presidente di Sistema Moda Italia, cui Varesenews ha sottoposto le questioni, purtroppo non nuove, emerse allo scoperto.

Tronconi insiste prima di tutto sulla necessità che il settore del tessile-abbigliamento resti compatto, proprio per porsi meglio nei confronti dei policy maker, insomma della politica. Il presidente di Smi riconosce che le lamentele emerse sono fondate, ma invita a non fare di tutta l’erba un fascio. «Attenzione: si parlava di alcuni tessili che si lamentavano di alcune aziende del settore moda. Poi chi produce interamente all’estero nella stragrande maggioranza dei casi non è associato a Sistema Moda Italia». Sgombrato il campo dagli equivoci, Tronconi (nella foto) argomenta che «spaccare il sistema di rappresentanza non è il modo migliore» di rispondere al momento difficile. Tutt’altro. «Bisogna capire che la politica, soprattutto a Bruxelles, pensa ancora al tessile come alla vecchia fabbrica dell’Ottocento». L’associazione con il settore moda diventa vitale, non solo per obiettivi legami e interdipendenze, ma anche per una questione d’immagine, per potersi porre come una realtà dinamica contro i preconcetti di chi può prendere le decisioni che contano. Bisogna sapersi presentare ad un mondo di politici e tecnici «formati in università di stile anglosassone» piuttosto che in realtà di produzione, e quindi  poco inclini a comprendere appieno un settore industriale cosiddetto “maturo” o “di base”.
 
Unità è la parola chiave. «Serve la filiera produttiva, devono ricordare abbigliamento e moda, e servono i clienti, deve ricordare il tessile» dichiara Tronconi: «l’organismo funziona solo se sono presenti tutte le sue componenti». A rendere delicata la questione è anche l’uscita pubblica di un tessile in qualche modo portato dall’esasperazione a gridare le sue ragioni, a rischio di apparire meno coeso di quanto le obiettive circostanze lo portano ad essere. Occorre prudenza. «Un conto è gestire i problemi, che ci sono, all’interno della categoria, un conto è buttarli all’esterno credendo che possa esservi una sorta di arbitrato da parte della politica. Si vuole un conflitto anche duro? Va bene, ma parliamone senza rompere i piatti. A Roma come a Bruxelles bisogna presentarsi uniti: non dividiamoci perchè ciò non aiuta nessuno». E, aggiunge, un tessile che volesse  "divorziare"  dall’abbigliamento verrebbe visto come un passo indietro. «Poi, se ci sono comportamenti che rasentano l’illecito, o abusi di ogni genere, vanno denunciati a chi di dovere, anche all’autorità per la concorrenza». La rappresentanza di settore, prosegue Tronconi, interloquirà ancora con la politica, ma senza farsi troppe illusioni «e senza darne agli associati, non bisogna far pensare che vi siano “strumenti magici” di tipo politico per rilanciare gli ordini».

Il presidente di Smi ricorda anche, a fronte dei comportamenti denunciati oggi dai tessili, che sta per entrare in vigore una legge sull’obbligo della dicitura sul Made in Italy. Il riferimento è l’art. 17 comma 4a del ddl 1195-B, che colpisce precisamente l’abuso del marchio made in Italy da parte di chi in realtà produce all’estero. Un primo passo che potrà forse rasserenare gli animi.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 16 Luglio 2009
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.