Centrali elettriche in Lombardia, province sul piede di guerra

La proposta di legge regionale del PdL lombardo toglierebbe ai consigli provinciali sottrae alle Province e avoca alla Regione il rilascio delle concessioni per le derivazioni con potenza nominale di concessione inferiore a 3000 KW




«Decisioni legate a tematiche che riguardano così da vicino il nostro territorio, come quelle relative all’acqua, alle istruttorie e alle concessioni idroelettriche, non devono e non possono essere calate dall’alto, vanno concertate e condivise con gli enti locali coinvolti». A parlare è il Presidente dell’UPL (Unione Province Lombarde), Leonardo Carioni, a margine dell’incontro che si è tenuto a Sondrio fra i rappresentanti istituzionali del territorio lombardo per analizzare la bozza del Progetto di legge regionale “Norme per il governo delle acque e la difesa del suolo del territorio dei bacini idrografici della RL – modifiche alle leggi regionali 12/2005, 26/2003 e 31/2008”.

«Siamo molto preoccupati – sottolineano Carioni e il padrone di casa che ha ospitato il “summit”, il Presidente della Provincia di Sondrio, Massimo Sertori – perché la bozza del PdL regionale, che è già in avanzata fase di studio, contiene un grave “smacco” nei confronti delle Province. Il provvedimento, infatti, non solo non migliora lo stato attuale delle cose ma lo peggiora, sottraendo alle Province e avocando alla Regione il rilascio delle concessioni per le derivazioni con potenza nominale di concessione inferiore a 3000 KW. Alle Province, in questo modo, rimarrebbe solo la competenza sulle istruttorie per le piccole derivazioni, ovvero con potenza fino a 3000 KW, soglia oltre la quale entrambe le procedure spetteranno alla Regione».

Secondo i Presidenti delle Province Lombarde “si tratta di una questione meramente politica”, di qui la determinazione ad arrivare al più presto ad una soluzione che tenga conto della posizione delle Province: «Se necessario – afferma l’on. Daniele Molgora, Presidente della Provincia di Brescia e Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze – mi impegno a portare la questione anche in sede Ministeriale. Ritengo infatti che i nostri territori e la nostra gente, con enormi sacrifici, abbiano già dato molto in termini di acqua all’intera Regione. Per questo pretendiamo che in tale ambito il ruolo delle Province non venga in alcun modo ridotto, ma anzi ampliato e valorizzato, perché le risorse che provengono dal nostro territorio rimangano, come è giusto che sia, sul nostro territorio»

Già nel corso della Conferenza delle Autonomie locali del luglio scorso, del resto, l’UPL aveva sottolineato alcuni aspetti problematici della bozza del progetto di legge in materia di concessioni idroelettriche, se pur confidando nelle rassicurazioni provenienti dal Pirellone, che aveva garantito: “il testo subirà delle sostanziali modifiche che rendono la bozza distribuita ormai superata ed obsoleta”. Un impegno finora disatteso, per questo l’UPL ha deciso di lanciare nuovamente l’allarme.




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Pubblicato il 05 Agosto 2009
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