Dalla Cgil Lombardia “no” alla contrattazione regionale
Il segretario generale regionale Nino Baseotto commenta le proposte di Formigoni sugli ammortizzatori sociali
Riceviamo e pubblichiamo
Le proposte avanzate dal Presidente Formigoni in materia di estensione e di nuovi criteri per l ‘ erogazione degli ammortizzatori sociali – ha detto il Segretario generale della CGIL Lombardia Nino Baseotto – meritano alcune considerazioni:
– gli attuali ammortizzatori in deroga, che riguardano solo una parte della platea dei soggetti interessati, sono frutto di un accordo tra le parti, che per essere modificato deve ovviamente trovare l ‘ assenso di tutte le parti firmatarie;
– a suo tempo con CISL e UIL avevamo già proposto e quindi condividiamo l’ idea di estendere tali tutele a possibili nuovi soggetti, quali l ‘ insieme del personale precario della scuola, ma le risorse relative debbono essere necessariamente incrementate, ferma restando la nostra contrarietà ai tagli all ‘ istruzione pubblica decisi dal Governo e non contestati dal Presidente Formigoni;
– la proposta di collegare il valore degli ammortizzatori (che riguardano un diritto individuale) alla situazione economica del nucleo familiare, deve necessariamente vedere l’ apertura di un confronto con le parti sociali, tesa a definire e condividerne modalità e finalità. Non debbono infatti essere sottratte risorse per l ‘ estensione degli ammortizzatori a lavoratori e lavoratrici precari, né messe nei fatti in discussione parti importanti dell ‘ accordo sottoscritto nei mesi scorsi.
Ancora una volta il tema della quantità delle risorse, a maggior ragione con il prevedibile acuirsi degli effetti sociali della crisi nei prossimi mesi, è tema centrale. Ricordiamo inoltre che, in occasione di altri provvedimenti regionali a sostegno della famiglia, gli stessi hanno determinato condizioni discriminatorie o di non corretta misurazione del patrimonio e delle condizioni socio-economiche del nucleo familiare.
Comunque se il Presidente intende proporre un ampliamento degli accordi esistenti e/o assumere nuovi provvedimenti, la CGIL Lombardia è disponibile a discuterne, a patto che le condizioni legislative ed i diritti individuali siano salvaguardati.
Nel merito della proposta avanzata di una "contrattazione regionale legata a produttività e merito" non posso che ribadire il valore del contratto nazionale, quale regolatore generale del reddito da lavoro dipendente, accompagnato dall ‘ allargamento ed estensione della contrattazione aziendale, così come peraltro detto oggi anche dal Governatore della Banca d ‘ Italia, quali misure effettive di tutela economica e del reddito da lavoro dipendente. Aggiungere a questi due livelli una presunta contrattazione regionale, non comprensibile nelle sue finalità e difficilmente legata a parametri di produttività e merito, rischia di apparire solo come la riproposizione delle "gabbie salariali", sulle quali da sempre la CGIL è contraria.
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