“Entusiasmo” e “stimoli”, le parole chiave della nuova Yama
La voce dei protagonisti della nuova stagione delle farfalle del volley. Turlea: «Pronta a prendermi le mie responsabilità»; il presidente Forte: «Grazie a Busto per questo palasport fantastico»
Dietro la scrivania, sulla panchina, in campo: tre modi differenti di vivere la pallavolo, la medesima voglia di scrivere un’altra bella pagina nella storia della Futura Volley. Il raduno della Yamamay è servito anche per ascoltare le voci di alcuni grandi protagonisti del presente biancorosso, delle loro aspettative per l’anno che verrà e per capire come è nata la prima Yamamay dell’era "post-Viganò".
IL PRESIDENTE – «Ho lo stesso entusiasmo degli anni scorsi, anzi ancora di più: del resto è questa la filosofia della società». Michele Forte, numero uno della Futura Volley si gode l’inizio dei lavori e soprattutto il palasport di viale Gabardi che mostra un new look davvero accattivante. «La pallavolo sta dando visibilità e interesse a Busto, ma sono contento che il nostro lavoro sia ricambiato dall’attenzione di Comune e Agesp. Grazie ai loro investimenti ma anche ai volontari che lavorano al PalaYamamay abbiamo davvero sistemato un palazzetto all’avanguardia. E per fare la squadra abbiamo seguito i dettami che ci siamo imposti: tagli alle spese, risparmi e acquisti mirati per avere comunque un gruppo interessante. Siamo pronti per iniziare e avere una concorrenza vicina come quella di Villa Cortese non ci preoccupa: il bello di questo sport è che dopo la partita ci si stringe la mano con cavalleria».
IL DIRETTORE – Massimo Aldera ha avuto il compito più difficile di quest’estate: costruire la nuova Yama nonostante la crisi economica. «Però sono decisamente soddisfatto del risultato – sorride il direttore generale – perché abbiamo fatto le migliori scelte possibili. Il gruppo è buono, Parisi gode della nostra massima stima e fiducia e il nostro rapporto con lui va ben oltre il contratto cartaceo. Infine sono contento perché abbiamo confermato la nostra filosofia: niente spese folli, budget rispettato: la strada verso il vertice sarà un po’ più faticosa ma è garantita».
L’ALLENATORE – È "l’Alex Ferguson" della pallavolo, con le sue sei stagioni di fila sulla stessa panchina. Ma Carlo Parisi non ha segreti particolari per commentare questa specie di record per lo sport moderno: «Anche in passato ho preferito lavorare con continuità; la chiave è trovare sempre intatti i propri stimoli e avere sempre voglia di migliorarsi. Poi le giocatrici e le condizioni cambiano, quindi ogni stagione è nuova rispetto alla precedente. Anche quest’anno le novità non mancano: il mio compito è proprio quello di conoscere bene le esigenze delle ragazze e farle rendere al massimo livello possibile».
LA NUOVA STELLA – A 33 anni Carmen Turlea percorre l’ottava tappa del suo "Giro d’Italia" tra i club italiani: in attesa dell’arrivo di Helena Havelkova è lei la stella tra i nuovi acquisti in casa biancorossa. «Anzitutto sono sorpresa: è la prima volta che al raduno trovo tanta gente ad aspettarci tra tifosi e giornalisti. È la prima novità piacevole in una piazza come Busto che ho avuto modo di conoscere da avversaria e che mi ha sempre colpito in positivo. Arrivo qui con il ruolo di essere la prima "punta" dell’attacco ma sono pronta a prendermi le responsabilità del caso; torno ad avere una palleggiatrice del calibro di Fernandinha e questo penso sia il valore aggiunto che mi può far rendere al meglio». Infine una spolverata di scaramanzia: «Sono arrivata e ho trovato il mio numero, il 6, con cui ho sempre giocato qui in Italia: lo considero un buon auspicio per la nostra stagione».
LA VETERANA – Al secondo anno di Yamamay, Barbara "Cuba" Campanari è già una veterana dell’ambiente bustese. «In questi primi giorni io e le ragazze riconfermate abbiamo un compito divertente ma delicato, quello di creare un bel gruppo. È un po’ la prassi nelle squadre che cambiano tanto ma è anche un passaggio importante. Visti i risultati dell’anno scorso non sarà facile ma siamo qui per provarci: sono fiduciosa. E poi ci sarà la Coppa Cev, una manifestazione importante e da rispettare in cui avrò la possibilità di fare il mio esordio in campo europeo: cosa volere di più?»
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