“Giro di vite” sulle strade bustocche: a rischio anche i ciclisti
Primi effetti delle nuove norme di sicurezza. La Polizia Locale "avvisa" automobilisti dal piede pesante e conduttori di due ruote "distratti". Controlli sulla velocità delle auto e multe salate in viale Boccaccio
La legge sicurezza entrata in vigore sabato scorso ha stabilito l’aumento di un terzo dell’importo per le multe elevate dopo le 10 di sera e prima delle 7 del mattino. Il pieno rigore della normativa non vale tuttavia per tutti i comportamenti vietati dal codice stradale, ma soltanto per alcune condotte particolarmente pregiudizievoli per la sicurezza quali, in particolare, la velocità pericolosa.
Per dare quindi esecuzione alle nuove disposizioni, il Comando della polizia locale di Busto Arsizio ha posto una particolare attenzione al controllo della velocità. Così nella serata di mercoledì 12 agosto sono stati multati 3 conducenti che non rispettavano il limite di velocità nella zona del Viale Boccaccio, che, largo e diritto, nelle condizioni di traffico relativamente modesto di questi giorni può invogliare l’automobilista al "pedale pesante".
La multa inflitta agli sventurati Schumacher della domenica è stata di 104 euro anziché di 78 come previsto per le ore diurne, oltre ai 5 punti decurtati dalla patente.
Il Comando di Polizia, oltre che gli automobilisti: mette sull’avviso anche i ciclisti: anche loro dovranno rispettare tutte le norme del Codice stradale, in quanto la loro violazione può portare anche alla sospensione della patente automobilistica ed alla decurtazione dei punti.
Con la nuova legge, infatti, se il ciclista è titolare di patente e per la violazione commessa è prevista la sospensione, revoca o ritiro della patente accompagnati dalla eventuale decurtazione dei punti, le stesse si applicano. Un provvedimento, inevitabilmente, molto discusso tra i fautori della "libera bicicletta su libera strada" e gli automobilisti irritati dai comportamenti di chi si muove su due ruote. Pertanto sono assolutamente da evitare condotte quali l’uso del telefonino, andare contromano ed altre consimili violazioni che chi conduce una bicicletta è talvolta indotto a commettere pensando che tale comportamento "non sia grave" proprio se commesso alla guida della due ruote. Da sabato scorso non è più così e quindi, anche per i ciclisti, la tolleranza è finita.
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